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A VOGHERA SI RACCOLGONO DATI METEO DA OLTRE 116 ANNI

VOGHERA. Oltre a una scuola, un’azienda agraria e un convitto, il Gallini è anche un osservatorio meteorologico. In cima all’istituto di via Rosselli, infatti, antenne e sensori tengono sotto controllo il clima di Voghera.

E lo fanno da 116 anni a questa parte. «Ovviamente gli strumenti sono stati cambiati da quando l’osservatorio è nato, nell’aprile del 1900», spiega il professor Maurizio De Mori, che all’istituto tecnico agrario di corso Rosselli si occupa delle esercitazioni di economia e di genio rurale e gestisce anche la stazione meteo.

«Prima l’osservatorio era leggermente più a sud, poi nel ‘59 spostato nella sede attuale – continua il docente – E nel 1984 la stazione è diventata elettronica». Temperatura massima, minima e media, oltre a umidità, precipitazioni e pressione barometrica a 97 metri sul livello del mare. E poi ancora velocità del vento e intensità della radiazione solare, oltre al tempo di bagnatura delle foglie: la stazione meteorologica del Gallini è in grado di misurare tutti questi dati, fondamentali per l’agricoltura. «Il sensore che misura per quanto tempo le foglie rimangono umide – spiega ancora De Mori – ci serve per la lotta integrata». I dati misurati in via Rosselli sono liberamente consultabili anche in tempo reale, insieme all’ultima foto scattata dal satellite Meteosat, semplicemente collegandosi al sito internet dell’istituto. Online vengono messi a disposizione anche tutti i dati meteorologici raccolti mensilmente presso la stazione meteorologica dell’istituto: sul web si possono trovare integralmente tutti i dati validi per la zona di Voghera dal 1997 ad oggi. Inoltre, grazie alle tabelle con i dati medi mensili, si può andare indietro fino al 1985.

 

Per alcune variabili meteorologiche si può andare ancora più indietro, fino ad oltre 80 anni fa: un grafico, ad esempio, mostra l’andamento della temperatura media annua dal 1931 (quando non raggiungeva i 12 gradi) al 2015 (quando ha toccato i 15). «E’ un vero e proprio un tesoro, dove possiamo vedere l’andamento di raccolta dati in maniera coerente – dice ancora il prof che gestisce l’osservatorio – I numeri ci mostrano come il clima pavese sia cambiato: negli ultimi anni, ad esempio, la temperatura è cresciuta parecchio, con un’impennata negli ultimi 15 anni. Anche le precipitazioni sono cambiate: ora sono improvvise e più violente».

Questa tropicalizzazione del clima ha effetti pesanti anche sull’agricoltura, che si trova di fronte a eventi atmosferici brutali e al mutamento di cicli e stagioni. «Il risultato immediato sulle coltivazioni è l’anticipo del raccolto – spiega ancora il docente del Gallini – A partire dalla vite, che oggi matura fino a 20 giorni prima di quanto facesse 40-50 anni fa». E anche il professor De Mori ha potuto vedere il cambiamento da quando, ormai qualche anno fa, frequentava da studente l’istituto di corso Rosselli.

 

Fonte: laprovinciapavese.gelocal.it