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Clima, luglio 2015: il più bollente di sempre!

I nuovi dati dell’istituto climatologico americano Noaa evidenziano che nei primi sette mesi dell’anno in corso sono state registrate le temperature più alte dal 1880. C’entra El Niño ma anche e soprattutto il riscaldamento globale.

 

Da quindici anni a questa parte il record dell’anno più caldo di sempre è stato già battuto ben tre volte. Nel 2005, nel 2010, nel 2014 e, con ogni probabilità, lo sarà anche nel 2015. Del resto, i dati raccolti dal Noaa – l’Amministrazione nazionale americana per l’Oceano e l’atmosfera – relativi all’anno in corso sono già piuttosto preoccupanti: se il luglio appena trascorso è stato il più caldo mai misurato dal 1880 a oggi (anno in cui si è cominciato a registrare i dati su clima e temperature ), altrettanto però lo sono stati aprile, maggio e giugno.

Ebbene secondo il Noaa la temperatura media di luglio 2015 sul globo, 16,61 gradi centigradi, è stata la più alta degli ultimi 136 anni. Il precedente record, secondo l’istituto statunitense, si era registrato nel 1998. Caldo record si è registrato in Paesi come l’Austria (il 7 luglio a Innsbruck si sono rilevati 38,2 gradi) e l’Olanda (a Maastricht il 2 luglio 38,2 gradi), si sottolinea nel rapporto. Nel complesso la temperatura della terra e dell’acqua degli oceani è stata di 0,81 gradi centigradi superiore alla media del Ventesimo secolo.

Non solo il mese di luglio ha vinto il record del calore, ma per il Noaa sono i primi sette mesi del 2015 a risultare i più caldi di sempre.

 

Il tetto dei due gradi di aumento entro il 2100, oltre il quale secondo i climatologi si potrebbe innescare una spirale di riscaldamento fuori controllo, è ormai a portata di mano. In Italia le notti tropicali, con temperature che non scendono al di sotto dei 20 gradi, saranno tra le 14 e le 59 in più all’anno, a seconda di quanti gas serra continueranno a essere emessi. Aumenteranno le giornate estive (oltre 25 gradi) e diminuiranno le notti di gelo (al di sotto dello zero).

Su scala globale non vanno inoltre trascurati gli effetti del Niño, la corrente oceanica anomala che è tornata dopo 5 anni di pausa: piogge violente e alluvioni in Cile, Perù, Bolivia; lunghe siccità in Australia e in Indonesia.

“Se la tendenza sarà mantenuta alla fine dell’anno – afferma Coldiretti – tutti e dieci gli anni più caldi della storia saranno successivi al 2000 a conferma dell’accelerazione nel surriscaldamento“. Una situazione “che rende ancora più rilevante il vertice Onu previsto a Parigi sul clima a dicembre dal quale- conclude l’associazione agricola- si attendono impegni significativi ed urgenti riduzioni straniere”.

Fonte: R.it