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GLI SCENARI ATMOSFERICI DI FINE GENNAIO: ECCO QUALI ASPETTATIVE

Nuove manovre dell’atmosfera sono pronte a manifestarsi sull’Europa in quest’ultima settimana di gennaio; ecco quali saranno i protagonisti messi in gioco e le conseguenze per la nostra regione.

Sino a questo momento, seppur fortemente penalizzante per le regioni di nord-ovest, il tempo sullo stivale italiano è stato oltremodo condizionato dalla persistenza ostinata delle circolazioni fredde ed instabili di origine settentrionale oppure orientale europea. Tali circolazioni determinano sui versanti occidentali (sottovento) importanti deficit negativi delle precipitazioni, siano esse di natura piovosa o nevosa. Al contrario sui versanti orientali adriatici, molte giornate di tempo perturbato hanno accumulato ingenti quantitativi di NEVE sino a quote relativamente basse. In molti di chiedono quando finalmente potrà invertirsi un trend estremamente avaro di precipitazioni per l’angolo di nord-ovest che è stato sinora quello più penalizzato. I furiosi incendi scoppiati sulla nostra regione durante queste fredde giornate di Tramontana, rendono vivida sotto gli occhi di tutti l’eccezionalità dell’evento siccitoso in atto, arrivando a produrre sul nostro territorio effetti simili a quelli di una giornata estiva, dove i piromani danno sfogo alle proprie manie ed i terreni sono arsi e prosciugati dall’umidità.

Occorre sottolineare come tale situazione trovi origine in una particolare disposizione delle figure di alta e di bassa pressione sull’Europa, figure che vanno a disegnare un pattern atmosferico fortemente penalizzante per l’arrivo delle precipitazioni sul nostro angolo di Paese. Ritroviamo infatti frequenti situazioni anticicloniche sull’ovest d’Europa, ostinate e persistenti a tal punto da vanificare completamente qualsivoglia tentativo dell’atmosfera nel voler organizzare circolazioni cicloniche realmente organizzate. Queste ultime risultano assai indebolite, avendo scarso impatto sulla nostra regione. Un esempio tipico di ciò che stiamo descrivendovi, lo avremo nella dinamica attesa tra domenica 22 e lunedì 23 che sui settori occidentali della regione potrà “smuovere” i pluviometri quel tanto che basta da togliere la cifra “zero” sui display delle nostre stazioni di monitoraggio, senza però apportare nessun reale beneficio ad una situazione che ormai si protrae da molte settimane.

Gli aggiornamenti attuali mettono in evidenza nel periodo compreso tra la fine di gennaio e l’esordio di febbraio, un rinforzo delle vorticità zonali, cioè della circolazione dei venti occidentali sull’Europa; tale rinforzo che viaggerà di pari passo con un ricompattamento del Vortice Polare, sarà espressione di una fervente attività depressionaria sull’oceano Atlantico settentrionale che sarà in grado di coinvolgere in primis la Francia settentrionale, il Regno Unito e le coste occidentali della Scandinavia. Appare ancora incerto il destino del nostro Paese che verrà a trovarsi un po’ a metà strada tra l’ingerenza stabile e mite portata dall’alta pressione delle Azzorre e l’influenza delle correnti instabili oceaniche, anch’esse temperate ma anche piuttosto umide. Reali benefici con il ripristino di una circolazione atmosferica in grado di apportare precipitazioni anche sulla nostra regione non prima di inizio febbraio.

Per il momento preferiamo restare con i piedi per terra, vi rimandiamo agli aggiornamenti su centrometeoligure.it