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Associazione Culturale Ligure di Meteorologia

Vento

Si chiama vento qualsiasi spostamento orizzontale dell’aria. Il vento è caratterizzato da una direzione di provenienza e da una intensità.
La direzione viene misurata con l’ angolo tra la direzione di provenienza e il Nord geografico, contato in senso orario.
Ad esempio un vento che proviene da est ha una direzione di 90°, da sud 180°, da ovest 270° e da nord 360°.
L’intensità si misura come velocità di spostamento dell’aria in m/s o nodi o Km/h. Un nodo equivale a circa 1.8 Km/h o 0.5 m/s.
In meteorologia il vento è sicuramente uno dei fenomeni più importanti assieme alla temperatura, alla pressione atmosferica ed all’umidità dell’aria.
Ma cos’è il vento?
E’ lo spostamento di una massa d’aria da una zona dove la pressione atmosferica è maggiore ad una dove è minore. E’ ovvio che la velocità di spostamento e quindi la velocità del vento sarà tanto più elevata quanto più rapida sarà la variazione orizzontale della pressione atmosferica, variazione detta “gradiente barico”.
Ma il “gradiente barico” fornisce solamente un’indicazione sulla velocità del vento. In realtà, il vento non si muove, come si potrebbe pensare, dalle alte verso le basse pressioni: non appena la massa d’aria si muove verso la bassa pressione, interviene la “forza di Coriolis” che è presente a causa della rotazione terrestre. Tale forza tende a deviare i venti verso destra nell’emisfero Nord, verso sinistra nell’emisfero Sud.
Ciò fa sì che alle nostre latitudini i venti vengano deviati fino a portarsi in direzione parallela a quella delle isobare, inoltre la forza di Coriolis devia i venti facendo in modo che si lascino la bassa pressione sulla sinistra (legge di Buys-Ballot).
E’ altresì importante ricordare che questa forza modifica solamente la direzione del vento e non la sua intensità.
Particolare importanza riveste anche il modo in cui si misura l’intensità del vento. Nel sistema internazionale la misura dell’intensità del vento è espressa in metri al secondo.
Nella navigazione aerea, in quella marittima e nei bollettini meteorologici la misura si effettua in nodi.
Un nodo è l’equivalente di un miglio nautico all’ora, ovvero 1852 metri all’ora. Nei paesi di lingua inglese vi è inoltre una misura effettuata in miglia per ora, dove un miglio terrestre equivale a 1620 metri.
Tutte queste misurazioni però, si effettuano tramite appositi strumenti; ma come fare in mancanza di tali supporti tecnici? Per ovviare al problema si è studiato un modo per stimare l’intensità del vento mediante gli effetti che esso ha sugli alberi, sul fumo o sulle superfici marine, codificandoli nella “Scala Beaufort“.
In tale scala, ad esempio, un vento di forza 3 si riconosce dal fatto che origina piccole onde le cui creste iniziano a rompersi sul mare, mentre agita le foglie ed i ramoscelli degli alberi a terra.
Un’altra caratteristica che occorre specificare è la direzione di provenienza del vento, ciò è stato fatto tramite la “rosa dei venti”.
Si definiscono così la Tramontana proveniente dal Nord, il Grecale da Nord-est, il Levante da Est, lo Scirocco da Sud-est, il Mezzogiorno che spira da Sud, il Libeccio da Sud-ovest, il Ponente da Ovest, infine il Maestrale da Nord-ovest.