Ormai è noto a tutti: stiamo vivendo un periodo decisamente anomalo, dal punto di vista delle temperature ma in particolar modo per quanto riguarda le precipitazioni. Non piove seriamente sulla nostra regione, ma anche su gran parte del Centro-Nord, ormai da diverso tempo, con tutte le conseguenze del caso: siccità, smog alle stelle e, non per ultimo, mancanza quasi totale di neve fresca sulle Alpi, laddove servirebbe, vista la stagione sciistica ormai alle porte. Dati alla mano, il mese di novembre ha fatto registrare in Liguria un’anomalia negativa precipitativa del 90% rispetto alla media del periodo: un’enormità, se si pensa anche al mese di novembre dell’anno scorso, che fu decisamente opposto rispetto a quello attuale. Le cause sono da ricercare nell’anomala posizione della fascia anticiclonica sub-tropicale, attualmente situata molto a Nord rispetto al normale, determinata anch’essa dall’eccessivo raffreddamento e compattamento del Vortice Polare a tutte le quote. La risultante è ben evidente nel periodo che stiamo vivendo: la “corda” zonale è molto, troppo tesa, per cui le perturbazioni restano ancorate ben al di sopra delle Alpi, mentre l’alta pressione ingloba incontrastata tutta l’area del Mediterraneo. Ma la notizia maggiormente negativa, a mio parere, è che non si vede affatto uno sblocco della situazione in tempi brevi. Tuttavia, nella giornata di domenica e nella prima parte di lunedì, il transito temporaneo di una blanda saccatura da ovest determinerà precipitazioni al più moderate che dal settore orientale si sposteranno a quello centrale. Ma, fatta ecezione per questa veloce passata piovosa, all’orizzonte non si scorgono segnali importanti, se non un rapido raffreddamento che subiranno la settimana prossima i paesi dell’est Europa e la Russia, che però non influenzerà affatto il clima mediterraneo nel prossimo futuro. È previsto, infatti, un ulteriore ricompattamento delle masse d’aria gelide del Vortice Polare, con conseguente riaccelerazione dei flussi zonali e nuovo rinforzo anticiclonico sul nostro Paese. Vedremo se la situazione prenderà una piega diversa attorno a fine anno o se dovremo attendere l’inizio dell’anno prossimo. Sta di fatto che urge un deciso cambiamento, nella speranza che arrivi il più presto possibile.