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A MALI ESTREMI…ESTREMI GRADIENTI!

Carta dei fronti e pressione al suolo di venerdì 24 alle 1:00 (ora italiana), in cui spicca il profondo minimo ad ovest dell’Irlanda. Fonte Met Office (UK)

Il sempre più chiacchierato cambiamento climatico, si manifesta ancora una volta nella maniera più cruda e schietta. Sono infatti le anomalie a dominare la scena meteorologica: basti pensare allo scorso ottobre, chiuso in Liguria abbondantemente al di sopra delle medie mensili, relativamente agli accumuli pluviometrici, seguito da oltre due mesi particolarmente secchi.

A fronte di quanto accaduto negli ultimi sette giorni, un deciso cambio di rotta si è instaurato, con il ritorno dei fronti atlantici, in grado di dispensare preziose precipitazioni, nevose in alta quota, su gran parte dell’Italia nord-occidentale.

Nella giornata odierna, la Liguria sperimenta una pausa dai fenomeni, sebbene già nel fine settimana si riaffaccino nuove piogge e rovesci, per poi culminare nelle giornate di lunedì e martedì con precipitazioni potenzialmente diffuse e persistenti.

Le prime luci del giorno consentono di apprezzare un cielo contraddistinto da velature medio-alte sul settore centrale e a ponente, mentre a levante sono ancora presenti addensamenti a bassa quota.

La rete osservativa ci offre una panoramica relativa alle minime notturne, le quali risultano negative soltanto nell’entroterra di ponente, favorite dall’irraggiamento notturno, inibito invece a levante dalla copertura nuvolosa. Sono stati rilevati:

  • S. Giovanni Belbo (CN, 622 m): -4.2°C
  • Cairo Montenotte (SV, 335 m): -2.8°C
  • Giusvalla (SV, 475 m): -2.3°C

Per contro, in quota tali valori risultano superiori allo zero, a conferma del carattere mite ed umido dei flussi atlantici: ad esempio, la stazione più alta, Rifugio La Terza (IM, 2065 m), non scende sotto 1.4°C di temperatura minima.

Lungo la costa, tali valori oscillano tra i 3.6°C di Albisola Superiore (SV) e i 10.2°C di Genova Nervi.

Le prossime ore vedranno un aumento della nuvolosità sull’intera regione, con occasionali deboli pioviggini in corrispondenza del settore centrale. Temperature in lieve aumento nei valori massimi, ventilazione al più moderata dai quadranti meridionali e mare generalmente mosso.

In vista dei nuovi impulsi perturbati, vi esortiamo a prendere visione del bollettino previsionale redatto quotidianamente.

Curiosità: volendo citare un esempio di gradienti estremi, quello che più si addice è senza dubbio la tempesta Éowyn, al largo delle coste irlandesi. In particolare, si tratta di un caso di “bombogenesis(traducibile in italiano con “ciclogenesi esplosiva”), termine tecnico per indicare una rapida intensificazione di un ciclone extratropicale alle medie latitudini. Quantitativamente, per “bombogenesis” si intende un calo della pressione al suolo di almeno 24 hPa in 24 ore (ad una latitudine di 60°). Nel caso della tempesta in esame, alle 12 di ieri, il minimo depressionario registrava un valore di 968 hPa. Dodici ore più tardi, tale valore risulta pari a 941 hPa, come testimoniato dalla mappa in copertina. Ciò equivale pertanto ad un calo di 27 hPa in meno di ventiquattro ore!

Simili valori implicano inevitabilmente esasperati gradienti barici (si notino le isobare assai raccolte e ravvicinate tra loro), con conseguenti violente raffiche di vento, paragonabili a quelle di un uragano di categoria 1, ed impetuose mareggiate sulle coste irlandesi e della Scozia occidentale, con picchi di altezza d’onda anche superiori ai 10 m.

In queste prime ore mattutine, il servizio meteorologico irlandese rileva già venti medi fino a 50 nodi (> 90 km/h) e raffiche anche superiori a 80 nodi (> 140 km/h), come a Knock, sulla costa occidentale. Per chi desiderasse monitorare l’evoluzione, suggeriamo di consultare il sito del servizio meteorologico irlandese a questo link, unitamente alla rete di rilevamento, cliccando qui.

Rilevazioni presso alcune stazioni meteo in territorio irlandese alle 8:00 UTC. Fonte Met èireann