Giugno si è dimostrato particolarmente caldo e stabile, con un’egemonia anticiclonica interrotta solo da qualche “strappo” che sui lidi regionali non ha apportato precipitazioni degne di nota, tuttavia potrebbe esserci qualche novità in prospettiva.
Un mese quasi esclusivamente anticiclonico quello in atto, con poche precipitazioni, a proseguimento dello standard annuale che vede pesanti deficit pluviometrici un po’ su tutto il territorio, ed accompagnato negli ultimi due mesi anche da un’impennata del surplus termico.
Stabilità prolungata quindi, con le correnti zonali che scorrono ad alte (anzi altissime) latitudini, senza impensierire più di tanto il settore meridionale Europeo. Le uniche ondulazioni del ramo discendente del getto, che accompagnano locali vortici instabili, sono presenti in Atlantico e sull’est Europeo mentre, nel mezzo tra le due, la risalita del ramo ascendente ingloba anche la nostra penisola in un vasto promontorio anticiclonico.
Da sottolineare tuttavia, che qualche tentativo di incursioni maggiormente instabili si è avuto anche nei giorni passati, ma con scarsi effetti a sud dell’Arco Alpino, e prontamente sostituite da rinnovate condizioni stabilizzanti, con l’unico beneficio di un rimescolo dell’aria tra una fase anticiclonica e l’altra.
Dopo un inizio di settimana stabile il proseguo vedrà un nuovo tentativo di sfondamento da parte del getto, che proverà, questa volta, ad allungarsi maggiormente verso oriente, cercando una maggior incursione verso i nostri settori. Tale manovra avrà l’intento di accompagnare una modesta goccia fredda sul Mediteranno occidentale, mentre in Atlantico andrà a formarsi una ben più vasta ed articolata depressione (vedere figura in alto).
Se i primi effetti a livello barico sui nostri settori si manifesteranno con un calo di geopotenziali, sullo stato del tempo ci saranno poche novità, per lo meno sotto il livello precipitativo. Infatti il conseguente richiamo indotto dal rinforzo dei flussi umidi meridionali creerà un aumento dei parametri igrometrici, quindi umidità, e relativo incremento della nuvolosità sia bassa (maccaia a tratti), che alta (transito di locali altocumuli castellani), ma senza fenomeni associati.
Da rimarcare che nella situazione finale (parliamo tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima), avremo una disposizione barica Europea leggermente diversa. Una depressione più vicina ai nostri lidi, un getto leggermente più basso, ed un Atlantico maggiormente depressionario. Uno scenario che ci mette ad un bivio per il proseguo estivo: se da una parte l’eventuale e decisa evoluzione verso est potrebbe apportare ad una maggior vivacità atmosferica ed addirittura ad un successivo cambio di pattern circolatorio, dall’altra, se tale situazione non evolvesse in maniera concreta, potrebbe risultare la classica arma a doppio taglio, con un possibile “incancrenimento” di tale situazione (blocco) ed un flusso umido da richiamo maggiormente presente (quindi ancor più caldo umido e rinnovata stabilità).
Possiamo definirla un’ultima possibilità per un cambio circolatorio in quanto, una volta entrati nel pieno di Luglio, diverrebbe molto difficile invertire una rotta di tendenza così consolidata proprio nel mese statisticamente più stabile e “atmosfericamente” più pigro dell’anno. Vedremo a breve quale strada vorrà percorrere l’atmosfera, consci che il più delle volte intraprende la via più facile e quindi quella già percorsa in precedenza.