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Anomalie della corrente a getto e impatti sulla stagione in arrivo.

Emergono sempre più soventi anomalìe nella condotta della circolazione generale dei venti e quindi della circolazione nel comparto euro-atlantico.
Le evidenze di ciò si riscontrano in un mutato regime della variabilità caratterizzante l’Europa centro meridionale e quindi nell’andamento delle temperature e delle precipitazioni.
Questo non solo nel trimestre estivo ma anche durante le stagioni di transizione nelle quali si manifestano sempre maggiori difficoltà da parte della corrente a getto, che funge da nastro trasportatore delle correnti umide oceaniche, di arrivare dalle medie latitudini dell’Atlantico fino all’Europa meridionale e centrale.
L’incidenza sul bilancio della quantità delle precipitazioni che cadono in area mediterranea risulta scarsamente avvertibile quanto invece sensibile sulle modalità in termini di frequenza e di intensità.
Corretto a mio avviso parlare quindi di mutate condizioni climatiche che sono poco evidenti dall’analisi del singolo parametro.
All’interno di un generale incremento medio dei geopotenziali che quindi segue l’aumento delle temperature a livello globale, sono poi da valutare fattori certamente legati a forzanti appartenenti alla normale variabilità climatica e anche su scala regionale.

I mesi di giugno con la Nina (alisei forti – SOI – nelle regioni 3.4 e 4 ENSO) o comunque con il segnale ancora ben presente in quanto molto persistente da tempo, come nel nostro caso, hanno visto sovente la migrazione verso est di Onde di Kelvin ovvero di spostamento di masse di acqua calda alle latitudini tropico/equatoriali dell’oceano Pacifico in grado di spostare i centri di convezione (visibile nelle fasi e nella forza della Madden Julian Oscillation e nella divergenza dei venti di alta quota: il CHI) nelle fasi 6/7/8 e di enfatizzare attraverso un accoppiamento di effetti acqua-aria (oceano-atmosfera) a ragguardevole distanza, spostamenti verticali delle masse d’aria come nel caso del comparto euro – atlantico nel quale questi effetti sono estremamente visibili.

Inutile dire che, allorquando nella stagione calda o nei giorni prossimi al suo arrivo, a scapito delle miti correnti zonali, prevalgono questi scambi meridiani, vanno ad accentuarsi rapidi mutamenti nel campo delle temperature e delle precipitazioni.
L’estate allora non arriva più gradualmente ma di botto e in modo severo.
In contrapposizione a questo possono accentuarsi contrasti accessi laddove queste masse vengano poi rimosse dall’arrivo di aria fresca.
Si creano alternanze di fattori assai più estremi rispetto a quanto avviene o avveniva nell’ambito dello scorrimento di correnti miti e mediamente umide occidentali.
Questa situazione potrebbe connotare anche il mese di giugno e alternare forti incrementi termici a temporanee ma intense fasi di instabilità.