I tentativi da parte delle depressioni di entrare in sede mediterranea hanno fallito, la strada ad ovest resta chiusa dalla invadenza anticiclonica. Intanto nel lontano nord est va accumularsi il primo vero freddo.
Il mese di Settembre, ormai quasi concluso, ha visto timidi cenni di cambiamento, con l’ingresso di un paio di fronti che tuttavia non sono entrati in maniera efficace sulla nostra regione. Qualche effetto si è avuto sotto il profilo pluviometrico, ma generalmente mal distribuito, e sicuramente non sufficiente a ristabilire il deficit idrico creato in precedenza. Questo per via di ingressi poco ottimali: entrate con direttrici troppo settentrionali anziché più palesemente occidentali, che per una questione orografica penalizzano in parte i nostri lidi.
Sotto il profilo termico invece c’è stato effettivamente un ribassamento generale, conseguente proprio della direttrice di cui sopra, che hanno consentito almeno un reset sotto codesto profilo.
Si giunge così alle soglie di Ottobre, che statisticamente dovrebbe risultare un mese di svolta, il vero passaggio di consegne tra la stagione estiva e quella autunnale. Risulta infatti questo il periodo dove troviamo le medie pluviometriche più elevate dell’anno. Tuttavia, le medie lasciano il tempo che trovano se non supportate adeguatamente da una circolazione tipica del periodo, cosa che non appare nella proiezione modellistica odierna.
Gli effimeri spiragli ottimisti di Settembre sono quindi ben presto caduti. Le figura bariche cicloniche invece che erodere pian piano le zone anticicloniche occidentali che avrebbero permesso successivamente di liberare l’ovest Europeo, consentendo quindi lo scorrimento di correnti oceaniche instabili, hanno subito un vigoroso stop. Il muro anticiclonico ad ovest infatti è risultato coriaceo, ed inoltre coadiuvato anche da un’altra struttura anticiclonica che spalleggia l’Europa del centro est.
Ci troviamo cosi con una configurazione bloccata con due vaste figure stabilizzanti (si veda figura in alto). La prima sul continente Europeo nord orientale, che permette un accumulo precoce di freddo sui settori della Russia europea e della Siberia (anticiclone dinamico che potrebbe divenire termico se persistesse). Mentre l’altra in oceano, che impedisce l’ingresso di depressioni da ovest.
Le correnti perturbate sono quindi costrette a scorrere alle alte latitudini oceaniche, non potendo scendere verso i settori meridionali “attaccando” l’Europa dal basso in direzione dei nostri territori (appunto per via dell’alta delle Azzorre), ed anche nella loro avanzata verso est su lidi più settentrionali trovano l’altro muro anticiclonico (la suddetta alta pressione continentale dinamica). Di conseguenza le depressioni vanno a “sbattere” contro queste poderose strutture, e gli unici cicloni che riescono ad erodere in qualche modo tale muro perdono la spinta del getto portante, andando cosi ad isolarsi navigando come gocce fredde in un mare anticiclonico.
Gli unici sussulti meteorologici sulla nostra regione derivano quindi da locali transiti nuvolosi innocui figli di quanto succede altrove. Il proseguo potrebbe vedere le suddette gocce fredde isolarsi sull’Europa orientale, e di conseguenza si andrebbero a creare le prime retrogressioni di aria fresca da est, con un sinottica più tipica all’inverno che non all’autunno. Andamenti termici altalenanti potrebbero interessarci, seppur il connubio anticiclone ad ovest e depressione fresca ad est potrebbe determinare episodi favonici al suolo che vanificherebbero le discese termiche in quota, il tutto con una situazione pluviometrica pressoché invariata ed ormai localmente anche preoccupante.
Vedremo se con l’inizio del mese i modelli proporranno delle modifiche sinottiche importanti e tali da riportare le piogge anche su di noi, oppure si manterrà un pattern circolatorio sfavorevole alle stesse ed orientato ad assetti diversi rispetto alle consuete tipicità stagionali!