DOMANDONE E RISPOSTONE
Ma perché si registrano queste salite di sabbia desertica proveniente dal Sahara?
Vediamo brevemente la spiegazione.
Partiamo dal presupposto che sopra al deserto africano il pulviscolo in sospensione è pressoché sempre presente e generato essenzialmente dalle correnti semi stazionarie di convergenza fra gli alisei che, proprio sopra al continente africano, convergono (si scontrano).
Pulviscolo che risale lungo la colonna d’aria e che arriva fino alla quota dei 700hPa (circa 3000metri). Faccio notare che il pulviscolo è molto più piccolo di un granello di sabbia e, essendo più leggero, è molto più trasportabile dai venti.
Questa fascia è anche chiamata ITCZ ossia Inter Tropical Convergence Zone osservabile da (Figura 1) allegata e fa parte, come tanti altri, degli indici tele connettivi.
Questo indice viene chiamato appunto indice ITCZ. (figura 2)
Quindi, il “motore” che trasporta la sabbia in quota sono appunto gli alesi in convergenza in quella zona del continente. Alisei che si spostano verso a latitudini più settentrionali nella stagione estiva, mentre scendono di latitudine in inverno.
Ma per trasportare questa sabbia in sospensione dal continente africano verso l’Europa o l’Italia, occorre una sinottica che lo consenta. Non bastano quindi gli alisei per portare la sabbia sul nostro paese.
E la sinottica di cui sto parlando è esattamente quella di questi giorni, ovvero una profonda saccatura atlantica, a latitudini molto basse, in zona “stretto di Gibilterra”, che, lambendo o sovrastando la parte settentrionale del continente africano, genera la risalita dell’alta pressione subtropicale africana verso nord.
Fra i due attori, bassa pressione e alta pressione, si generano dei venti intensi a tutte le quote, ma soprattutto alla quota vicino ai 700hPa, corrispondente alla stessa quota in cui si trova la sabbia in sospensione.
E siccome i venti si dirigono SEMPRE dalla alta pressione verso la bassa pressione, le correnti in quota piegano e partano per l’Europa trasportando con sé il pulviscolo. (Figura 3)
Ma alla domanda, perché quest’anno accade molto spesso questo fenomeno la risposta risiede proprio nella configurazione sinottica di questi ultimi periodi.
Il continuo sprofondamento a latitudini molto basse di aria fredda atlantica in quella zona determina la risalita anticiclonica e attiva correnti in quota molto intense. E il gioco è fatto.
Pitta