Il mese di dicembre dovrebbe risentire del trasferimento e dell’approfondimento dei minimi di pressione del Vortice Polare (la grande depressione che governa il tempo nei mesi invernali) verso il comparto euroasiatico.
Questa transizione dalla stagione autunnale a quella invernale (ricordiamo che l’inverno meteorologico ha inizio il 1°dicembre), sarà accompagnata da un sostanziale “azzeramento” delle condizioni del tempo dominanti nel mese di novembre connotate da frequenti e abbondanti precipitazioni in un contesto termico abbastanza mite.
Il marcato calo della pressione nelle regioni artiche e subartiche russo scandinave attiverà, soprattutto nella prima parte del mese, profonde ondulazioni nel getto polare. Queste potranno dar luogo a discese di aria fredda di origine artica o polare verso l’Europa centrale alternate a fasi più miti. In queste ultime le correnti proverranno mediamente da ovest o da nord ovest generando un contesto di tempo variabile dove all’espansione di promontori stabilizzanti si potranno alternare veloci passaggi nuvolosi ma con contenute precipitazioni.
Il target di queste incursioni fredde non è chiaramente definibile a priori, ma non possiamo ad oggi escludere un parziale interessamento della nostra penisola. Infatti la corrente a getto polare potrà spingersi a tratti fin verso le medie latitudini e quindi riguardare anche l’Europa centrale e meridionale.
Rispetto al mese di novembre gli apporti precipitativi risulteranno tuttavia assai inferiori.
La seconda parte di dicembre potrebbe vedere un progressivo e generale allentamento delle correnti occidentali (quindi zonali) nel comparto europeo e questo potrà essere in grado di generare ondulazioni di media ampiezza in propagazione verso l’Europa centro settentrionale. Quindi crescerebbe la possibilità di un’alternanza tra masse d’aria mite da ovest e aria progressivamente più fredda, e la loro interazione.
In tal caso aumenterebbe la probabilità di vedere precipitazioni nevose anche a bassa quota.
Ci potremmo aspettare di conseguenza differenti configurazioni circolatorie nel corso del mese, che tenderanno un pò a mescolarsi tra loro rendendo quindi difficilmente connotabile a priori un mese che ha comunque i presupposti per traghettare l’Europa verso condizioni più caratteristiche della stagione fredda.
Ovviamente questa analisi, come del resto tutte quelle che si prefiggono lo scopo di guardare “oltre”, non deve essere considerata una previsione ma solo una linea di tendenza da verificare strada facendo e la cui bontà è riscontrabile solo a posteriori.