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CLIMA PRIMAVERILE…MA QUANTO DURERÀ?

Come era nelle attese, anche durante gli ultimi 30 giorni non abbiamo assistito a particolari scossoni, almeno dal punto di vista meteo. Il trend è rimasto identico, quello che ha caratterizzato tutto l’inverno: vortice polare in estrema salute, e di conseguenza zonalità esasperata ed Europa generalmente divisa in 2, con i Paesi settentrionali che hanno avuto ancora a che fare con tempeste di vento, mareggiate e in certi casi veri e propri nubifragi, mentre l’Europa centro-meridionale alle prese con l’alta pressione (vedi anche figura allegata). Registriamo, però, il passaggio di 2 sistemi frontali avvenuti nei primi giorni di marzo grazie al temporaneo abbassamento del fronte polare. Soprattutto col primo di questi la pioggia è caduta piovosa su gran parte della regione. Ma di certo questi episodi non hanno compensato il pesante deficit idrico avutosi negli ultimi 4 mesi. Per non parlare dal punto di vista termico: mai come quest’anno le temperature si sono tenute decisamente superiori rispetto alla norma e la pochissima neve osservata non è mai caduta a quote inferiori a quelle del nostro appennino.

Ma come sarà il tempo dei prossimi giorni?

Ci aspetta una settimana all’insegna della stabilità, dei cieli soleggiati con temperature miti, grazie al perdurare di condizioni altopressorie su gran parte del Mediterraneo occidentale. Ma qualcosa di diverso potrebbe accadere, proprio all’inizio della prossima settimana. Infatti, si scorgono i primi segnali di un cambiamento dell’assetto barico in Europa: nel prossimo weekend si andrà molto probabilmente a sviluppare una poderosa area di alta pressione in sede scandinava in grado di veicolare verso sud masse d’aria di matrice artico-continentale sul nostro Paese. Ad oggi è quasi impossibile affermare con un elevato grado di certezza quali saranno le zone d’Italia (centro-nord o centro-sud) più interessate da quest’afflusso di aria fredda, ma sicuramente saranno le regioni adriatiche a risentire maggiormente degli effetti. Non si esclude, tra l’altro, l’ipotesi che, almeno in certe aree del Paese, la prossima possa essere la settimana più fredda dal 1 Dicembre scorso, da quando cioè viene fatto iniziare convenzionalmente la stagione invernale.

Sulla nostra regione non è ancora chiaro quali potranno essere i reali effetti al suolo, ma ovviamente possiamo aspettarci un calo marcato delle temperature proprio a partire da lunedì 23.

Non arrivano, invece, notizie rilevanti dalla stratosfera. Il vortice polare, che si è mostrato compatto e coriaceo per tutto l’inverno e a tutte le quote, pian piano cadrà sotto i colpi del riscaldamento fisiologico dovuto all’incremento dell’irraggiamento solare, a cui verrà via via sottoposto. Qualora ciò accadesse nel mese di Aprile potremmo parlare di Final Warming, che ne sancisce appunto la sostituzione con l’anticiclone polare.

Seguiteci nei prossimi giorni perchè vi aggiorneremo sul possibile cambio di circolazione atteso per l’inizio della prossima settimana.