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CONFERMATO L’ANTICICLONE SULLA PENISOLA SCANDINAVA: ECCO COSA POTREBBE SUCCEDERE SUL NOSTRO PAESE

Una potente iniezione di calore direttamente dalla fascia subtropicale oceanica verso le latitudini settentrionali d’Europa, fornirá linfa vitale alla costituzione di un importante anticiclone collocato in posizione anomala sulla Scandinavia. Ecco quali potrebbero essere le conseguenze sul suolo italiano e sulla circolazione atmosferica europea.

Nei prossimi giorni, il consolidamento di una figura anticiclonica sulla Penisola Scandinava, andrà ad operare una azione di blocco nei confronti delle correnti occidentali oceaniche. La circolazione atmosferica continuerà quindi ad essere di tipo meridiano e questo renderà di difficile interpretazione quella che sarà l’evoluzione delle figure bariche sul nostro continente. In linea generale ci ritroviamo già nel breve termine a commentare un’evoluzione a scala locale differente rispetto a quella preventivata dai modelli appena qualche giorno addietro; il blocking anticiclonico in sede Scandinava risulterà posto ad una latitudine particolarmente alta e così facendo i flussi orientali freschi non avranno più come obiettivo principale i Balcani ed il bacino centrale del Mediterraneo ma tenderanno a coinvolgere più direttamente la Russia, parte della Scandinavia meridionale ed i settori centrali d’Europa.

Il Mediterraneo e l’Europa meridionale verranno invece a trovarsi sotto l’influenza di una blanda circolazione ciclonica in quota, mentre al suolo potrebbe farsi strada addirittura una debole risacca di venti meridionali associati a condizioni di instabilità che, soprattutto tra martedì 26 e mercoledí 27 settembre, potrebbero interessare anche la nostra regione, con qualche temporale.

Spingendo il nostro sguardo a lungo termine, potrebbe verificarsi una rottura almeno parziale del blocking in corrispondenza dei settori europei occidentali, laddove una modesta perturbazione dalle origini oceaniche, potrebbe trovare una via di accesso facilitata al bacino del Mediterraneo. Il target al quale si riferisce questa previsione che necessita ancora di conferme, è la parte conclusiva di settembre.
Al momento i modelli identificano una scarsa alimentazione d’aria fredda diretta a questo impulso perturbato, elemento che andrà poi valutato con attenzione, in quanto fondamentale nella comprensione di quelle che saranno le sorti del corpo nuvoloso sul Mediterraneo.