Ci eravamo lasciati ieri con le premesse di un nuovo possibile evento nevoso, seppur blando, per la zona costiera, sopratutto del genovese, ma a conti fatti non è andata così.
Cerchiamo di capire assieme le cause di questo evento mancato.
I principali modelli matematici prevedevano, per la mattinata odierna, la formazione di un minimo depressionario sul basso ligure appena ad ovest del dito della Corsica. La formazione di tale minimo aveva il compito di aspirare l’aria fredda dal catino padano e inasprire la convergenza al suolo tra il sud est in risalita dal levante ligure e la tramontana scura in discesa dalla val padana determinando un incremento delle precipitazioni.
Durante la mattinata il minimo ha ritardato la sua formazione e addirittura, contro ogni previsione modellistica, si è decentrato molto più ad est ponendo sin da subito il settore centro occidentale sotto correnti più secche da est nord est invece che quelle più umide provenienti da sud est.
(X: posizione prevista del minimo L: reale posizione)
La penuria precipitativa, unita alla mancanza di una ventilazione settentrionale fredda nei bassi strati non ha permesso al fiocco di mantenersi integro sino al mare. Nevicate coreografiche sono state segnalate nei quartieri più interni quali Marassi, Certosa ecc. ma ovviamente senza nessun accumulo al suolo.
Alcune aree sono riuscite a beneficiare dello scarso apporto umido che comunque questo minimo depressionario è riuscito a concedere, infatti si segnalano 20-25 cm di neve al suolo tra Montoggio, Bargagli e Torriglia dove continua a nevicare. La neve è tornata a cadere anche su val d’Aveto e val Trebbia.