Anticiclone inossidabile?
Stiamo vivendo in questi giorni la prima vera fase estiva della stagione, infatti un robusto anticiclone di origine africana interessa gran parte dell’europa centro occidentale con temperature sopra media e tempo generalmente stabile. La struttura anticiclonica è “rafforzata” dalle figure depressionarie che agiscono ai suoi fianchi, descrivendo in maniera molto didattica la classica situazione di blocco a omega. Sul territorio ligure i picchi di calore sono relegati alle zone interne, mentre le coste risentono ancora del flusso mitigatore marino che mantiene le massime attorno ai 22-23 gradi rendendo molto piacevoli le uscite fuori porta.
La domanda che sorge spontanea è.. ma quanto durerà questa situazione?
Il forcing dinamico che ha portato l’anticiclone africano ad elevarsi sul mediterraneo centrale è stato causato da una violenta convezione tropicale avvenuta a nord del Golfo di Guinea. Un altrettanto rapido rientro di questa situazione faciliterà lo smussamento del promontorio di alta pressione a favore di un generale livellamento barico con l’entrata delle correnti oceaniche più umide ma fresche sul continente. Inizialmente non si assisterà a nessun passaggio instabile ma solo un lieve calo delle temperature e un ritorno dell’attività temporalesca in montagna. In questa situazione basterà davvero una lieve ondulazione per creare i presupposti per la formazione di anse depressionarie e passaggi perturbati.
Ipotesi estive
E’ stato descritto poco sopra il motivo per il quale ci ha interessato questa heat wave africana ma il target delle prossime ondate, in base alle ssta (anomalie superficiali di temperatura) presenti sul vicino atlantico, dovrebbe essere più occidentale. Le ssta sono da considerare come corsie preferenziali per saccature o anticicloni in base se queste risultano rispettivamente negative o positive. La situazione presente vede proprio una contrapposizione tra anomalie negative in aperto atlantico e positive tra Marocco e Inghilterra. E’ lecito quindi aspettarsi nuovi affondi depressionari, ma più occidentali, con risalite subtropicali sull’ovest del continente. Questo dovrebbe essere il pattern predominante per la prima parte della stagione con perturbazioni proveniente da nord o nord ovest, a meno che non intervengano forzanti extraeuropee come quella appena trascorsa..