Pare evidente come, trascorsi solo 10 giorni dall’inizio dell’estate meteorologica, non si possano tracciare bilanci di alcun tipo, nè si possano fare fantasiose previsioni su come sarà l’estate 2024, nonostante in giro se ne legga e si senta qualsiasi cosa. Se si da un’occhiata alla mappa relativa alle anomalie di geopotenziale alla quota isobarica di 500 hPa (che trovate in alto) risulta evidente come il nord e parte del centro Italia siano state terra di “limbo” tra l’espansione azzorriana ad ovest del continente e sulla parte più orientale dell’Oceano Atlantico, le profonde e vaste depressioni che hanno interessato gran parte dell’Europa centro-settentrionale e la rimonta di matrice sub-tropicale che ha caratterizzato il tempo sul Mediterraneo orientale e paesi dell’est europeo. In ulteriore soccorso ci viene la mappa qui sotto, quella relativa all’anomalia della temperatura osservata a 2m “zoomata” sul nostro Paese: nonostante in molte persone è forte la sensazione di aver vissuto un inizio di estate tra i più freddi degli ultimi 30 anni, i dati ci dicono ben altro, e cioè che parte del Nord (compresa la Liguria) e molte zone del Centro hanno fatto registrare temperature perfettamente in linea con la media, che ricordo si basa sulla climatologia 1991-2020, mentre le pianure grossomodo a nord del Po hanno chiuso la decade in forte sotto media termico (anche più di 3°C in meno rispetto alla media) mentre il Sud Italia ha osservato valori superiori alla media fino a 1-1.5°C.
Venendo, invece, a ciò che potrebbe riservarci il tempo nei prossimi giorni, almeno fino alla fine di questa settimana il canovaccio generale sarà sempre lo stesso, grazie al fatto che la corrente a getto polare rimarrà ancora molto bassa determinando spiccata variabilità alle nostre latitudini e numerose possibilità di temporali in pianura e sulle Alpi.
Dall’inizio della prossima settimana, però, qualcosa di diverso si vede all’orizzonte: le correnti zonali di questi giorni dovrebbero essere sostituite da quelle meridionali. Difatti, l’anticiclone atlantico dovrebbe ergersi sui meridiani determinando una discesa di aria più fredda sul suo bordo più orientale che dovrebbe coinvolgere la Gran Bretagna e settori occidentali di Francia e Penisola Iberica (vedi immagine in basso) con conseguente risalita di aria più calda e stabile sulla nostra Penisola ed in particolare al Sud, con isoterme a 850 hPa superiori anche a 10°C rispetto alla media climatologica del periodo. Dalle nostre parti non ci aspettiamo valori termici così sopra le righe, ma al tempo stesso non escludiamo che possa trattarsi della prima vera ondata di calore della stagione per il Nord Italia. Quanto durerà? Difficile a dirsi ora: dipenderà da molteplici fattori (se la saccatura sulla Penisola Iberica farà o no cut-off, se le correnti zonali tenderanno nuovamente a rinforzare). Vi terremo certamente aggiornati sull’evoluzione del tempo nei prossimi giorni.