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Il nome degli anticicloni: un problema “meteo-esistenziale”

Dopo il passaggio del fronte freddo che tra martedì e mercoledì avrà attraversato buona parte del nostro Paese con il suo carico di aria fresca e temporali soprattutto al nord, si andrà nuovamente affermando un campo di alta pressione che dall’oceano Atlantico si propagherà gradualmente fin sul Bacino centrale del Mediterraneo.

Si tratta del ben noto Anticiclone delle Azzorre che rappresenta l’espansione da ovest verso est delle fasce tropicali altopressorie oceaniche. (fig. 1)

fig. 1 hp azzorre

Fig. 1: espansione dell’Anticiclone delle Azzorre

C’è molta confusione e soprattutto molta fretta da parte dei mass media nel voler dare il nome all’alta pressione come se le sue caratteristiche dipendessero esclusivamente da ciò.

In realtà dietro questa pressione mediatica si cela di sovente la voglia di spettacolarizzare una scienza che, proprio per i suoi difficili metodi di indagine, richiederebbe molta prudenza nel venire esposta.

Ad ogni buon conto se un nome ovvero una matrice vuole essere data ad ogni costo, ricordiamo che la nomenclatura relativa ad un’area di alta pressione si riferisce solo e soltanto alla carta al suolo ovvero al livello del mare e non alle analisi alle quote superiori.

Verso la metà della prossima settimana pare infatti che l’alta pressione già presente sull’Europa meridionale e sull’Italia subisca un ulteriore rinforzo alle quote superiori grazie ad un contributo subtropicale continentale di aria molto calda. (fig. 2)

 

192H

Fig. 2 : componente altopressoria in quota all’altezza di 500 hpa

Questo contribuirà ad incrementare la compressione delle masse d’aria dall’alto verso il basso, portando ad un probabile sensibile aumento delle temperature.

Tutto depone quindi a favore di una fase estiva molto calda anche se stiamo ancora parlando di un’evoluzione a 7/8 giorni e che quindi necessita, al momento, delle seguenti avvertenze:

1.preferire l’ensamble del modello alla corsa deterministica;
2. preferire l’analisi in quota a quella al suolo;
3. NON dare alcun peso rilevante alle termiche (specie a 850 hpa).

Tutto questo fino a 5 gg. rispetto al focus della proiezione (anche 3 gg per quanto concerne le termiche).

Detto ciò, se ora per puro diletto prendessimo questa ens. a 216 base ecmwf all’altezza relativa a 500 hpa (fig. 3) , già ci basterebbe a qualificare come molto intensa la possibile onda di calore.

216

Fig. 3: espansione dell’onda di calore fino all’Europa centrale

Il valore massimo di 596 dam (valore dell’isoipsa che indica che il valore di 500 hpa si trova all’altezza di 5960 metri) che prende tutta l’Italia e tende ad estendersi anche su gran parte della Mitteleuropa, qualora confermato, assumerebbe connotati di notevole rilevanza.

Molti semplificheranno dicendo che si tratta della rivincita dell’anticiclone nord africano per svegliare gli interessi del popolo….

Lasciamoglielo dire (la provenienza delle masse d’aria al suolo dovrà essere verificata attraverso le prossime emissioni modellistiche), ma per il momento ci basti sapere che la cupola altopressoria già descritta da quei valori in quota è potenzialmente in grado di portare una forte onda di calore non solo sull’Italia ma anche su buona parte dell’Europa centrale e questo a prescindere dalla sua origine e dalla sinottica al suolo.

Attendiamo conferme o ridimensionamenti a breve.