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INSTABILITA’ APPENNINICA: COME RICONOSCERLA

Come si riconosce l’instabilità atmosferica in una zona montuosa al mattino? Guardate questa foto scattata questa mattina dal crinale del monte Bue, in Val d’Aveto. Le montagne sembrano “fumare”: i pennacchi nuvolosi tendono ad allungarsi verso l’alto adagiandosi sui crinali con il primo sole del mattino.

E’ il segno tangibile che sulla zona sono presenti correnti ascensionali dal basso verso l’alto per la presenza di aria fredda alle quote superiori; non appena il sole scalderà l’ambiente, il calore messo a disposizione darà un’ulteriore spinta verso l’alto a tutta la colonna d’aria (ricordiamoci che l’aria calda è più leggera e di conseguenza tende a salire).

Essendoci aria fredda in quota, la termica che si staccherà dal terreno avrà sempre temperatura superiore all’aria che la circonda e continuerà quindi la sua ascesa. L’inevitabile condensazione in nubi emette inoltre altro calore nell’ambiente circostante, chiamato calore latente di condensazione.
E’ palese che tutto il processo subisca un’ulteriore spinta dal basso fino a consentire la creazione di cumuli e cumulonembi forieri di rovesci e temporali nel pomeriggio.

Attenzione qundi ai temporali che oggi potrebbero frequentare l’Appennino, con basso rischio di sconfinamenti in costa.

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