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Irruzione fredda artico continentale da metà mese

Appare oramai assodata una prima irruzione di aria fredda artico continentale sull’Italia a partire dal 15 gennaio, con isoterme comprese tra i -5 e i -6° a 850hpa (1500m), in successivo calo fino a -8/-9° soprattutto sul versante adriatico.

Si tratterebbe del primo vero freddo di stagione, in quanto, sino ad ora, l’Italia è stata interessata da masse d’aria fredda di origine polare marittima o al più artiche, in grado si di portare molta neve a quote basse ma con temperature mai gelide. La caratteristica principale di queste masse d’aria è infatti quella di mantenere la parte parte più fredda alle quote superiori.
Questa dinamica si sta già costruendo in questi giorni, con i due noccioli freddi ben distinti tra di loro, quello artico, presente in questo momento sulla Norvegia, e quello continentale, che staziona sugli Urali.
L’incontro di queste masse d’aria diverse avverrà sui paesi baltici a partire dalla giornata di domani e la massa risultante scivolerà in un secondo momento, tra il 15 e il 16 gennaio, verso l’Italia. La successiva evoluzione rimane molto “torbida”, con continui stravolgimenti modellistici ma dal nostro punto di vista sarà probabile un passaggio di correnti più umide occidentali.
Non si può ancora scendere nel campo previsionale a micro scala ma sull’Italia si sentirà nuovamente parlare di nevicate a bassa quota, in base a dove la ventilazione riuscirà a trasportare umidità sufficiente alla formazione di precipitazioni.
il passaggio cruciale per comprendere i movimenti successivi è attorno alle 120 ore, quando i movimenti di una perturbazione in Atlantico saranno fondamentali per comprendere la reale direzione che potrebbe prendere la seconda colata fredda, una volta appurato questo ci si potrà spingere oltre, ad ora il compito va lasciato a maghi e stregoni