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La stagione avanza ma……

Il passaggio stagionale verso l’estate è contraddistinto da due principali indicatori:

  1. La risalita della Cella di Hadley che dipende dall’espansione verso nord delle fasce tropicali e dell’equatore climatico;
  2. L’indebolimento progressivo della corrente a getto polare che tende ad ondulare maggiormente e a rallentare la sua capacità di trasferimento dei sistemi perturbativi e dei centri motori ad essi associati (basse pressioni ) da ovest verso est.

Quest’ultimo scorcio del mese di maggio è contraddistinto dalla risalita della Cella di Hadley attraverso il continente africano e dalle latitudini tropico-equatoriali dell’Atlantico settentrionale verso le medie latitudini rispetto ad una posizione anomalmente bassa che ha contraddistinto il mese di aprile e buona parte del mese di maggio ancora in corso.

itcz più basso della norma 

Quando la cella di Hadley tende ad espandersi attorno ai 30/35°N generalmente l’estate comincia a scaldare i motori e a preparare le sue prime incursioni verso il Mediterraneo.

Tuttavia ciò non basta a conferire al tempo la stabilità tipica della bella stagione in quanto occorre guardare al secondo elemento sopra indicato ovvero al comportamento della circolazione extratropicale che comanda le ondulazioni della corrente a getto disegnando nel suo percorso promontori  e saccature.

Le proiezioni del modelli a medio – lungo termine  evidenziano, almeno fino a fine mese, una tendenza da parte dell’anticiclone delle Azzorre a puntare verso latitudini settentrionali per poi ripiegare gradualmente verso l’Europa occidentale.

Tale situazione non conferisce generalmente al tempo sull’Italia particolari connotati di tempo stabile in quanto caratterizzato dalla discesa di aria fresca proprio verso l’Europa centrale e parte di quella meridionale influenzando parte del Mediterraneo.

Questa linea di tendenza espressa anche da anomalìe negative delle acque superficiali del nord Atlantico a ridosso delle coste europee nonché da anomalìe medie di geopotenziale espresse dall’andamento della convezione tropico equatoriale (Madden Julian Oscillation) parrebbe confermata anche per la prima parte del mese di giugno che potrebbe lasciare parte dell’Italia in condizioni di scarsa stabilità.

Le regioni settentrionali e quelle centrali del versante adriatico potrebbero essere quelle maggiormente esposte ad un regime di variabilità spiccata che tenderà a sconfinare nel mese di giugno, mentre i versanti tirrenici, le isole maggiori e il sud Italia potrebbe essere maggiormente protetto dal progressivo aumento dei geopotenziali (che altro non è che la pressione alle quote superiori) anche se non si possono escludere locali e temporanee eccezioni.

Non mancheremo di verificare questa linea di tendenza.