Siamo entrati da poco nell’ultimo mese dell’estate meteorologica (difatti l’autunno viene fatto cominciare per convenzione il 1 settembre), un’estate che di certo ricorderemo per la facilità con cui la colonnina di mercurio si è alzata non solo dalle nostre parti, ma anche su gran parte dell’Europa, nonostante le condizioni al contorno fossero nella norma (intensità del monsone africano e posizionamento dell’ITCZ, ovvero dell’InterTropical Convergence Zone, due indici utili allo studio climatico stagionale).
A soffrire particolarmente il caldo sono state soprattutto le regioni polari, in primis la Groenlandia: come è ben visibile dalla mappa allegata, che rappresenta l’anomalia di altezza di geopotenziale osservata nel mese di luglio rispetto al trentennio compreso tra il 1981 e il 2010, le aree molto vicine al Polo Nord hanno avuto spesso a che fare con alte pressioni ingombranti e durature, che hanno quindi causato il forte scioglimento dei ghiacci, come è stato documentato solo qualche giorno fa dagli strumenti di rilevazione e dalle immagini aeree.
Il Mediterraneo è stato altresì terra di conquista del promontorio nord-africano, e a subirne maggiormente gli effetti sono state proprio le regioni nord-occidentali del Paese. Da sottolineare, viceversa, come ampie aree del nord-est europeo e della Russia siano invece state bersaglio di continui impulsi di masse d’aria particolarmente fredda per il periodo.
Dando uno sguardo a quelli che potranno essere gli scenari futuri, ciò che è possibile affermare con una certa sicurezza è che la zonalità sarà l’assoluta protagonista delle vicende europee: il gradiente termico-barico che andrà a svilupparsi nelle prossime ore fra il Nord Europa (che uscirà quindi dalla morsa del gran caldo dei giorni scorsi) e le basse latitudini determinerà un netto rinforzo della corrente a getto in uscita dagli States. Di conseguenza sul Nord Italia si proseguirà con questo andamento termico senza particolari eccessi e con qualche occasionale possibilità di precipitazioni anche a carattere temporalesco (in particolare tra mercoledì e giovedì).
Successivamente, da segnalare una possibile onda termica mobile, che farà risalire nuovamente le temperature, ma che interesserà soprattutto le regioni del centro-sud, e marginalmente la Liguria, nel prossimo weekend. Tuttavia, al momento, non sussistono le condizioni per una sua stazionarietà, per i motivi di cui sopra, e pertanto non è da escludere un altro break temporalesco già entro la giornata di Ferragosto.