Piedi per terra più che mai e restare ancorati sotto le analisi prospettate a 5/6 giorni da parte dei modelli di previsione è la parola d’ordine da sempre, valida anche nel momento in cui i previsori si accingono a prospettare una visuale a medio termine.
Questa, però, diventa addirittura un imperativo categorico quando si “accende” la stagione delle depressioni tropicali, le quali possono sfociare addirittura in tempeste o uragani nel momento in cui ricevono, attraverso la superficie calda degli oceani, la giusta spinta ed energia.
La traiettoria retrograda di questi sistemi a “cuore caldo” (relativamente più semplici dal punto di vista della loro struttura), al di fuori, quindi dal, percorso della corrente a getto, impegna non poco i centri di calcolo creando, già in un range temporale breve, soluzioni assai diverse in una stessa corsa.
Questi problemi sono visibili attraverso lo spread fra i vari membri che compongono la corsa, ovvero la divergenza dei singoli clusters tra di loro e tra questi e la maggior definizione offerta dalla corsa ufficiale.
Prendiamo per esempio la carta di analisi postata su base ecmwf a sole 48 ore (quindi 2 giorni) e confrontiamo la media di tutti i clusters (sono 50) nell’immagine in alto a sinistra.
Questa carta è l’ensamble, ossia la media di tutti i membri che compongono la corsa e la scala dei colori che arriva fino al fucsia (spread molto alto) è visibile in alto.
Talvolta in oceano le depressioni tropicali salgono troppo, quindi pagano cara la loro “imprudenza”.
Infatti, nel momento in cui finiscono all’interno della corrente a getto, modificano radicalmente il loro moto e divengono figure ibride fino a perdere completamente la loro natura. In sostanza si comportano come depressioni extra tropicali con annessi sistemi perturbati, simili alle normali perturbazioni delle medie latitudini, magari un po’ più intensi.
Se si osserva ora l’aggancio da parte delle correnti extra tropicali nei confronti dell’intensa depressione tropicale (evidenziata con cerchiatura in nero) è possibile notare come sia problematica questa dinamica per il modello già a così breve distanza attraverso il colore (addirittura a fondo scala) dello spread.
Le conseguenze sul piano della generale predicibilità sono molto rilevanti, pertanto il riflesso anche a distanza sulla previsione può essere assai impattante circa l’affidabilità della stessa.
La carta in alto a destra rappresenta la corsa ufficiale ad alta definizione, la quale presenta uno spread relativamente minore in quanto la dinamica prospettata resta all’interno della maggioranza dei clusters, ovvero non se ne discosta troppo.
Peraltro è piuttosto normale che a così breve distanza si guardi la corsa deterministica tralasciando spesso e volentieri l’analisi dell’insieme dei clusters, mentre se andassimo a cercare un’ipotesi su più lungo periodo sarebbe sempre prudenziale comparare le due carte.
Tuttavia in questo caso il modello ci sta chiaramente dicendo di…. stare in guardia, con buona pace di tutti…anche dei previsori!