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Associazione Culturale Ligure di Meteorologia

Medie in climatologia

“…le temperature di oggi sono state al di sopra delle medie di questo periodo…”, “…è stato un inverno particolarmente secco: la quantità totale di pioggia caduta è stata nettamente sotto la media…”.

Questi e altri commenti simili sono oramai entrati nel gergo popolare e tutti quanti sappiamo, più o meno, che cosa si intende con “al di sopra” o “al di sotto” rispetto alla media; in effetti dire “in media” è come dire “solitamente” oppure “con molta probabilità” o anche “nella maggior parte dei casi”.

La climatologia risponde all’esigenza di conoscere com’è “solitamente” il tempo in una determinata zona del globo terrestre attraverso l’analisi statistica dei parametri meteorologici come la temperatura, la quantità di precipitazioni, l’intensità del vento, ecc.

Ad esempio il calcolo dei valori medi di tali parametri è molto utile per avere un indice al quale riferirsi ogniqualvolta si voglia confrontare una determinata situazione con la “normalità” descritta, appunto, da questi valori rappresentativi.

Vi sono differenti definizioni di media di una serie di valori; quella più semplice, e più conosciuta, è la media aritmetica data dalla somma dei valori diviso il loro numero.

Non sempre, però, questo tipo di media è adatto a rappresentare una serie di dati: infatti essa funziona bene quando la distribuzione di frequenza di questi dati è simmetrica (a “campana” o gaussiana) attorno a un certo valore che, oltre a rappresentare il valore più probabile, è ottenuto appunto dalla media aritmetica di tutto l’insieme di valori.

La temperatura, ad esempio, è rappresentata efficacemente nelle sue medie aritmetiche decadali, mensili, stagionali o annuali che costituiscono, quindi, la situazione termica normale per la specifica località.

Se, però, la distribuzione di frequenza non risulta simmetrica la media aritmetica non è più indicativa ma è meglio adoperare altri valori di riferimento: uno tra questi è la mediana definita come il valore centrale di una serie di dati ordinati in ordine crescente.

La mediana divide esattamente in due parti equiprobabili l’intero campione di dati, ossia: il parametro in questione ha il 50% di probabilità di assumere valori al di sotto o al di sopra della mediana; perciò possiamo vederla come una “via di mezzo” alternativa che, comunque, si identifica con la media aritmetica in caso di distribuzione simmetrica.

La quantità di pioggia giornaliera, per esempio, ha una distribuzione di frequenza che decresce molto velocemente man mano che i valori aumentano: infatti tutti possiamo immaginare come sia molto più frequente l’accumulo di piccole quantità di precipitazione rispetto a grosse quantità in un giorno.

Anche l’intensità del vento segue un andamento simile come distribuzione, quindi i suoi valori normali sono meglio descritti dalla mediana piuttosto che dalla media aritmetica.

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