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Associazione Culturale Ligure di Meteorologia

Pressione atmosferica

“La pressione atmosferica è il peso per unità di superficie esercitato dalla colonna d’aria sovrastante.

Varia quindi con l’ altezza verticale e da luogo a luogo in quanto dipende dalla densità dell’aria sovrastante.

Si misura in Pascal (Pa), molto usato in meteorologia è il suo multiplo, l’ettopascal (hPa).”

Per capire che cosa è la pressione atmosferica si pensi alla colonna d’aria che si estende da una certa zona sulla superficie terrestre fino alla cima dell’atmosfera.

Il peso di questa colonna d’aria è proprio quello che determina la pressione al suolo.

Per misurare questa variabile atmosferica viene utilizzato l’ettopascal (hPa).

Un hPa equivale ad un millibar (mb), unità di misura utilizzata fino a qualche tempo fa.

Al livello del mare, la pressione può oscillare tra i 950 hPa e i 1050 hPa.

Man mano che si sale di quota si assiste ad una sua diminuzione e questo avviene perché più si sale verso l’alto, minore è lo spessore della colonna d’aria tra la quota raggiunta e la cima dell’atmosfera.

Sarà, quindi, minore il suo peso a quella quota.

Ma come mai la pressione varia durante il giorno? Il motivo principale risiede nella variazione della temperatura della colonna d’aria.

Infatti un suo riscaldamento rende l’aria meno densa e quindi più leggera.

Questo è il motivo per cui, solitamente, durante le ore più calde del giorno, in seguito al riscaldamento del suolo e di conseguenza dell’aria negli strati più bassi, si ha un minimo di pressione.

Di notte invece la colonna d’aria si raffredda e quindi si ha un aumento del suo peso, ossia della pressione.

Naturalmente la pressione può cambiare anche per il movimento delle masse d’aria: nella stessa colonna può entrare o uscire aria per cui se quella che entra è maggiore di quella che esce assisteremo ad un aumento di pressione, viceversa si avrà una sua diminuzione.

L’oscillazione diurna descritta sopra è quindi valida in linea di massima, bisogna, cioè, tenere conto anche della variazione del contenuto d’aria nella colonna che stiamo considerando.

Perché di solito alle basse pressioni si associano nubi e piogge? Nel caso di basse pressioni generate da riscaldamento per soleggiamento ciò è dovuto all’ascesa dell’aria calda.

Durante questo processo si ha il suo raffreddamento e quindi la sua condensazione, di seguito si ha la formazione di nuvolosità ed eventualmente piogge.

Per le basse pressioni associate alle perturbazioni, la nuvolosità è spiegabile con considerazioni di dinamica atmosferica.

Le zone di alta pressione, invece, tengono lontane le nubi: queste zone sono caratterizzate da aria fredda che scende verso il suolo e che va in contro a compressione.

Questo scongiura la condensazione e favorisce cielo sereno.

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