Si cambia decisamente aria, la figura anticiclonica che fin’ora ha garantito stabilità e temperature ben al di sopra della media sulla nostra penisola, presto verrà prepotentemente scalzata e tenuta a bada da un’immensa saccatura artica colma di aria fredda, la stessa che già sta agendo sull Europa centrale.
Sull’ Italia il cambio di circolazione si verificherà nella giornata di domani Venerdì 20 Novembre, con l’irruzione di forti venti e nevicate ad iniziare dalle Alpi che in un primo momento interesseranno in maniera abbondante soprattutto i versanti esteri.
Stante la traiettoria non ottimale della colata artica, la Liguria, eccetto nella primissima fase (e così come parte delle pianure settentrionali) , verrà a trovarsi in una situazione di sottovento, cioè in regime di correnti settentrionali fredde ma sostanzialmente asciutte, le quali non garantiranno precipitazioni, se non limitatamente a episodi molto localizzati provocati dall’elevata instabilità a fronte di un forte shock termico tra il suolo e la quota, fenomeni i quali nel nostro caso saranno più probabili in mare aperto, con la formazione di strutture fotogeniche.
Quindi, escluse “quasi” del tutto le precipitazioni, la nostra regione dovrà vedersela in particolar modo con i forti venti, che dalla sera di Venerdì e parte di Sabato, si presenteranno sottoforma di libeccio con picchi eolici fino a 90-100 km/h, rendendo difficoltosa la navigazione sul golfo Ligure, e impegnando non poco le riviere esposte alle mareggiate, in primis i settori dell’ Imperiese fino a Capo Noli e tutta la riviera che dal Tigullio porta allo Spezzino.
In un secondo momento (da metà giornata di Sabato) subentreranno correnti settentrionali le quali inizialmente potrebbero anche ingannare e solo rinviare il previsto calo termico, per via di un temporaneo e possibile effetto Fhoen. Il calo termico vero e proprio anche all’ordine di 8/10°C in meno si avvertirà progressivamente tra Domenica e Lunedì.
Concentrando l’attenzione sull’immediato futuro, dal grafico visibile nell’immagine, possiamo notare il drastico calo delle temperature alla quota isobarica di 850 hpa (circa 1400 mt) diminuzione che si attesta tra 18-20°C nell’arco di 24 ore.
Per il seguito i modelli previsionali rimangono ancora indecisi nell’evoluzione, se proseguire in un regime di impulsi freddi e perturbati, o nuovamente in compagnia dell’anticiclone, ma su questo ci ritorneremo a tempo debito.