La stagione invernale, iniziata da poco più di 10 giorni, è partita decisamente in sordina, come spesso è accaduto negli ultimi anni (fatta eccezione l’anno scorso dove invece registrammo un periodo sotto media proprio in concomitanza coi primi giorni di dicembre). Ciò è sintetizzabile dalla mappa messa in allegato, che mostra l’anomalia di altezza di geopotenziale alla superficie isobarica di 500 hPa (in pratica la quota a cui è misurabile la pressione di 500 hPa): è evidente come la zonalità (spostamento di masse d’aria da ovest verso est) abbia regnato sovrana durante la prima decade di dicembre, in cui abbiamo assistito alla presenza ingombrante del promontorio anticiclonico soprattutto sulla Penisola Iberica, mentre il flusso atlantico ha interessato per gran parte l’Europa centro-settentrionale, lambendo solo in piccolissima parte anche il Mediterraneo (infatti le precipitazioni sono state nulle o molto deboli sulla nostra regione).
Un temporaneo freno a queste correnti zonali lo stiamo osservando proprio in queste ore: l’alta pressione azzorriana si è elevata sui meridiani facendo scorrere aria di matrice artica fino alle pianure del Nord Italia. La colonnina di mercurio infatti è destinata a calare vistosamente proprio a partire da stanotte. Da domani l’alta pressione tenderà ad indebolirsi permettendo il transito nel Mediterraneo di una perturbazione atlantica. Pertanto, tra mercoledì e venerdì, saranno possibili anche delle locali sfiocchettate sul nostro Appennino.
All’inizio della prossima settimana probabilmente assisteremo ad un “duello” fra le correnti zonali (umide e miti provenienti dall’Atlantico) e l’aria fredda che tenderà ad accumularsi sull’Europa centro-orientale. Se le prime dovessero avere la meglio (ipotesi più probabile) in Italia, e di conseguenza anche in Liguria, avremo un tempo caratterizzato dal passaggio di qualche fronte in un contesto mite con pioggia a tratti sulla costa e la neve che cadrebbe nuovamente a quote appenniniche. Se invece l’aria fredda dovesse agire da muro al flusso atlantico (ipotesi al momento meno plausibile), potremmo osservare un altro scambio meridiano di masse d’aria, che per la nostra regione si tradurrebbe con un tempo più asciutto ma contemporaneamente anche più freddo.
È probabile quindi che anche ad inizio terza decade si possa proseguire meteorologicamente parlando senza scossoni significativi e senza particolari episodi freddi, con la neve che cadrà solo sulle montagne. A quel punto saremo già arrivati alle porte del Natale..