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RICORRENTI COMPORTAMENTI DELL’ATMOSFERA

La circolazione a larga scala, quella che possiamo osservare ampliando il nostro punto di osservazione fino a tutto l’emisfero nord, non può dirci che tempo farà sull’Italia ma indubbiamente è in grado di ripercorrere i comportamenti abitudinari che le correnti tendono ad assumere in presenza di determinati pattern.

Inverni caratterizzati da scarse precipitazioni o da un numero limitato di giornate con tempo perturbato su parte della nostra Penisola (soprattutto nelle Regioni settentrionali – segnatamente il Nord ovest – e centrali tirreniche), sono altamente collegabili all’indice NAO (North Atlantic Oscillation) quando il suo segno è positivo.

Circolazione con NAO positiva

Ebbene è la settima stagione invernale che questo indice tende a reiterare questo comportamento e ad invertire il suo segno solo occasionalmente, in presenza di determinati avvenimenti molto incisivi sulla sorte della circolazione.

Questo accade ad esempio in occasione di forti scombussolamenti stratosferici polari noti come Major Stratwarming di tipo split (caratterizzati dalla rottura del vortice polare stratosferico in due o più nuclei e dalla sua sostituzione in sede polare di un’opposta figura di alta pressione).

Oggi alcuni climatologi stanno cercando di valutare le ragioni di questa persistenza e hanno trovato una rilevante correlazione ovvero una dipendenza della NAO da una situazione ormai ricorrente a grande distanza dal continente europeo.
Si tratta di un dipolo che interessa le coste degli Stati Uniti, caratterizzato dalla persistenza di un promontorio di alta pressione e di temperature al di sopra della norma che si origina dalla California per poi risalire verso nord con un “ridge” (vertice) esteso fino all’Alaska e verso nord ovest intrudente lo Stretto di Bering.

Anomalìe caratteristiche del NAD

Su quest’area, caratterizzata da acque anomalmente calde che lambiscono la west coast, la corrente a getto tende a divergere fortemente ovvero a dividersi in due tronconi: quella più bassa a passare nel continente americano a latitudini subtropicali, quella più a nord a spingersi fino al polo condizionando la formazione dei ghiacci i quali,  proprio nelle regioni polari dell’ Alaska, appaiono ormai in forte deficit.

Il segmento della corrente a getto polare tende poi a scendere repentinamente ad est delle Montagne Rocciose con correnti gelide polari che vanno ad interessare dapprima il Canada orientale fino poi a spingersi alle medie latitudini o addirittura più in basso dando quindi origine al predetto dipolo caratterizzato da clima siccitoso e mite ad ovest degli States e da tempo perturbato e molto freddo ad est.

Questo dipolo è stato battezzato in sede di studio [An Investigation of the Differences between the North American Dipole and North Atlantic Oscillation di Xuejing Zhou, Wei Wang,Ruiqiang Ding, Jianping Li, Zhaolu Hou and Wei Xie ]con l’acronimo NAD (North American Dipole).
Confrontiamo quindi due acronimi simili ma diversi nel loro significato: la NAO che indica la differenza di pressione tra la Groenlandia e le Isole Azzorre e il NAD che rappresenta la dipolarità a ridosso del continente americano.
Eppure la correlazione tra questi indici è indubbiamente importante se osserviamo i grafici sovrapposti che indicano il comportamento contestuale di entrambi.

Correlazione nella condotta degli indici NAO e NAD

Oggi nel mondo scientifico si sta monitorando il cambio di circolazione che si è sviluppato verosimilmente a causa di un netto riscaldamento dell’Oceano Pacifico anche nelle sue profondità e quindi la possibilità che questa anomalìa possa persistere per diverso tempo.

Contemporaneamente viene vagliata anche la probabilità che, nell’alveo delle variabili climatiche naturali, si sia innestata la componente riferibile al Global Warming e si cerca di comprendere quale sia la responsabilità di quest’ultima nel condizionare la persistenza di questo tipo di pattern.

Riscaldamento delle acque profonde del Pacifico

Per riferirci ai condizionamenti di questa situazione che possono riflettersi anche sulla circolazione nord Atlantica e quindi sulla condotta del tempo nell’Europa centro meridionale, occorre rifarsi ai predetti grafici che oggi ci dicono che il dipolo +/- del NAD opera un’influenza rilevante sul segno positivo invernale della NAO il quale può estendersi anche alla parte matura dell’autunno e alla parte iniziale della primavera con le conseguenze a cui si è fatto riferimento in premessa ovvero principalmente scarsità di precipitazioni nel semestre freddo.

E’ solo un’anomalìa di durata limitata o si tratta di un nuovo trend climatico?