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Sonoro ceffone alla perdurante calura

La forte e persistente ondata di caldo che ha preso in ostaggio la nostra Penisola a partire da fine giugno ad oggi, verrà progressivamente rimossa ad opera di un progressivo calo di pressione in quota la cui altezza è rappresentata dal valore dei geopotenziali.

La rappresentazione dell’altezza media dei geopotenziali relativa alla pressione di 500 hpa è ben visibile nella figura di rianalisi della situazione europea che mostra le anomalie riscontrate nei primi 20 giorni di luglio (fig. 1)

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A breve aria umida relativamente più fresca proveniente dall’oceano Atlantico tenderà ad avvicinarsi verso il continente europeo.

Possiamo individuare una vera e propria opera di erosione della cupola di alta pressione in più fasi: tra circa 72 ore aria più fresca e debolmente instabile in quota si farà strada verso il Mediterraneo portando un’accentuazione delle condizioni di instabilità specie a ridosso delle regioni montuose, alpine prealpine ed appenniniche con rovesci e qualche temporale soprattutto nelle ore più calde della giornata.

Non si tratta ancora di un vero guasto in quanto non viene al momento associato ad esso il transito di alcun sistema organizzato per il quale invece dobbiamo aspettare il prossimo fine settimana quando arriverà aria ancora più fresca e la pressione diminuirà anche al suolo per l’approssimarsi di una perturbazione che da Nord ovest verso sud est attraverserà piuttosto velocemente la nostra Penisola.

Questo apporterà il tanto atteso ricambio d’aria e un ridimensionamento sensibile del quadro termico rispetto ai valori attuali.

I modelli bene evidenziano questo primo cavo d’onda associato al calo della pressione in quota (fig.2) che potrebbe operare da “apripista” nei confronti di successivi veloci passaggi di sistemi nuvolosi provenienti dall’Atlantico.

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E’ importante una premessa.

La fase dalla quale proveniamo presenta importanti anomalìe positive dal punto di vista termico soprattutto al centro-nord.

L’energia in gioco è ovviamente molta e anche se l’apporto in termini assoluti di aria fredda in arrivo non è al momento particolarmente marcato, i contrasti rischiano di risultare localmente molto intensi proprio a causa dell’elevata energia in gioco.

Tanto per dar la giusta dimensione circa la quantità di calore sollevata all’inizio del mese e persistente da allora, quest’ultima carta che mostra le anomalìe di temperatura all’altezza di 850 hpa, evidenzia proprio l’intenso scambio di calore avvenuto tra il nord Africa e la nostra penisola attraverso il Bacino del Mediterraneo.

Il calore massivamente trasferito verso nord è visibile non solo dalle anomalìe positive presenti sull’Italia e sull’Europa meridionale ma anche e soprattutto da quelle di segno opposto presenti sul nord Africa. (fig. 3)

 

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