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TRA CALDO AFOSO E CALDO TORRIDO. LIGURIA IN BALIA DELL’ALTA AFRICANA

Una forte ondata di calore traghetta la Liguria nell’ultimo mese dell’Estate.

Un possente campo di alta pressione tiene in scacco buona parte d’Europa, che si trova a vivere una delle più intense ondate di calore di questa bizzarra estate. Ma è sul quadrante occidentale del bacino del Mediterraneo che questa figura va dispensando i suoi maggiori effetti, complice l’iniezione di masse d’aria estremamente calda direttamente dal continente africano, di estrazione, quindi, sub-tropicale continentale.

Temperature ragguardevoli si sono registrate in tutto il nord-Italia, Liguria compresa ove, nonostante l’azione più o meno costante delle brezze meridionali, la colonnina di mercurio è salita diffusamente ed agevolmente al di sopra della soglia di +30/+32°C anche lungo le coste; valori certamente ragguardevoli, specie se accompagnati da tassi igrometrici dell’ordine del 60/70%, capaci di instillare sensazioni di disagio fisiologico al limite della sopportazione, specialmente nei soggetti più sensibili.

È il cosiddetto caldo afoso, che i mass media, e non solo, continuano imperterriti a confondere con il caldo torrido, espressione che denota temperature molto elevate, in alcuni casi anche eccezionali, ma conditi da tassi di umidità relativa medio-bassi, ergo, mediamente più tollerabili a livello fisico.

Parlando della Liguria ed, in particolare delle coste, il passaggio dal caldo afoso a quello torrido corrisponde ad uno switch del quadro barico su macro scala, per cui le correnti al livello del suolo tendono a ruotare dai quadranti meridionali a quelli settentrionali. È l’orografia, ossia la conformazione del territorio, a fare il resto: la massa d’aria, nello scavallare l’impedimento dato dalla catena alpino-appenninica, è costretta a scendere velocemente di quota, imbattendosi in strati dell’atmosfera dove la pressione è via via più alta; rotolando giù per i pendii delle montagne, quindi, tale massa viene progressivamente compressa, surriscaldata e depauperata del suo bagaglio di vapore acqueo.

Si tratta del processo noto col nome di “compressione adiabatica” e da qualche ora va agendo su parte della nostra regione, o meglio, lungo le costa centrale della regione, che stamane si desta puntellata da valori termici straordinariamente elevati, talora già prossime alla soglia di +30°C, ma allo stesso tempo, da valori igrometrici moderati, dell’ordine del 40/60%.

Il dì odierno vedrà un graduale stemperamento del flusso settentrionale che, comunque, continuerà ad agire, seppur infiacchito, sul tratto rivierasco tra savonese e genovese. Altrove, specie sul Tigullio, riprenderanno campo le brezze marine, con conseguente ritorno a condizioni di afosità.

Ma dal punto di vista meramente termico, gli occhi rimarranno puntati all’estremo levante, segnatamente all’immediato entroterra spezzino che, se già nella giornata di ieri osava dispensare temperature di +38/+39°C, tra oggi e domani tenterà di sfondare il fatidico muro di +40°C.

Da segnalare le alte probabilità di episodi temporaleschi durante le ore centrali nelle zone interne, con la possibilità di locali, parziali sconfinamenti fenomenologici fin sulle adiacenti balconate costiere, presumibilmente dal Capoluogo verso est.

Buongiorno Liguria