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TEMPO MITE E UGGIOSO FINO ALLA VIGILIA. COSA CAMBIA DA NATALE?

Dottor Jekyll e Mr. Hyde. Quando penso a questo mese di Dicembre mi viene appunto in mente il famosissimo racconto scritto da Stevenson. É indubbio, infatti, che abbia mostrato due facce completamente diverse nell’arco di pochi giorni. La seconda decade del mese, l’attuale, è stata contraddistinta da blande alte pressioni e da deboli fronti di stampo atlantico. Una decade, insomma, che non ha dispensato fenomeni di rilievo, e che, se vogliamo, è risultata anche essere avara di emozioni, quelle che invece si sono susseguite diverse volte nella prima decade. Abbiamo ancora tutti davanti agli occhi, chi dal vivo e chi in foto o in video, le scene delle nevicate copiose che hanno interessato, a più riprese, gran parte del nostro Appennino. Erano ormai diversi anni che la neve non cadeva in maniera così abbondante. Sì, sulla costa è caduta solo tanta acqua, ed era normale andasse così in quanto precedentemente non abbiamo avuto nessuna irruzione di aria continentale (notoriamente molto fredda soprattutto al suolo), ma ciò ovviamente non deve far passare in secondo piano quello che è stato un vero e proprio evento per le nostre montagne.

Tornando ai giorni nostri, e allargando un po’ la nostra visuale, notiamo come il freddo, quello vero, latiti non solo al nord Italia, ma anche su gran parte dell’Europa centrale. Per trovare temperature al suolo fortemente negative anche di giorno dobbiamo spostarci di circa 3000 km a nord-est, nella zona degli Urali.

Ciò è il risultato del pattern atmosferico che si è instaurato da circa una settimana, con i flussi zonali (movimento da ovest verso est delle masse d’aria) che hanno e stanno ancora dominando la scena italiana ed europea. Con tale situazione, è normale che il freddo si ritiri maggiormente verso nord-est, in area siberiana. Rimarremo in questo contesto climatico ancora per una settimana circa, quando avremo temperature superiori alla media e giornate prevalentemente uggiose e piovose, anche sui nostri monti.

Il vero colpo di scena, se così mi consentite di chiamarlo, è previsto però per Natale. La “tradizione” vuole che il 25 Dicembre in Liguria esista un’unica dominatrice della scena meteo, la maccaja. Questo manto di nubi basse e scure di solito coprono i cieli nel giorno della festività, ed è accaduto spesso negli ultimi 10-15 anni. Quest’anno però pare che le cose possano andare in maniera diversa. Tra il 22 e il 23 un’ondulazione del getto in uscita dagli States, provocata dall’aumento di vorticità positiva in area canadese, permetterà all’anticiclone atlantico di ergersi verso latitudini superiori, convogliando aria più fredda di estrazione artica inizialmente verso l’Europa centrale (tra il 23 e il 24), e successivamente verso il nord Italia transitando dalla Valle del Rodano, proprio a cavallo tra le giornate di Natale e S. Stefano, come viene mostrato dalla carta allegata in alto, relativa allo scenario medio ipotizzato per Natale dal centro europeo. Ciò si tradurrebbe sulla nostra regione con una due giorni di vento teso dai quadranti settentrionali, giornate prevalentemente soleggiate e freddo soprattutto nelle prime ore del mattino.

Ma la dinamica ancor più interessante è quella che potrebbe realizzarsi dopo, tra il 27 e il 30 Dicembre: una nuova e ancor più forte ondulazione del getto provocherebbe un’elevazione corposa dell’anticiclone atlantico che si spingerebbe fin verso la Groenlandia e che veicolerebbe, quindi, sul suo bordo orientale, aria di origine artica verso latitudini inferiori, in direzione dell’Europa centro-meridionale. Al momento, ovviamente, tale congettura è da prendere con le pinze e da analizzare nei prossimi giorni, anche per capire eventualmente la reale traiettoria che avrà quella discesa fredda. Tutte le ipotesi rimangono quindi al vaglio, ma è chiaro che se tale dinamica dovesse davvero concretizzarsi, si verrebbe a formare un’importante lacuna barica tra Italia e Penisola Iberica, difficile poi da “risanare”, e che influenzerebbe in maniera importante lo scenario meteo in Italia almeno fino alla prima settimana di Gennaio.

Seguiteci con attenzione giorno dopo giorno. Nel frattempo vi auguro buone feste ed un sereno Natale.