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TERZA DECADE INSTABILE

La terza decade di maggio sarà contraddistinta da frequenti passaggi instabili senza l’intervento di pause altopressorie durature.

Un ennesimo cut off depressionario interesserà il centro nord italiano nei prossimi giorni portando condizioni di diffuso maltempo in particolare sull’Emilia Romagna e marche dove potranno cadere ingenti quantitativi di pioggia a causa dei venti da sud est in risalita dall’adriatico che saranno carichi di umidità.
Il cut off è la conseguenza di un timido tentativo da parte dell’alta pressione dell’Azzorre di estendersi verso il continente europeo, tentativo che fallirà ma che basterà a tagliare l’alimentazione fredda alla depressione che sta interessando il nord nella giornata odierna. Fig.(1)

Infatti la situazione sinottica sull’Europa è contraddistinta dalla presenza di un robusto campo di alta pressione sull’oceano atlantico a ridosso del Portogallo e dell’Inghilterra mentre nel suo bordo orientale scorrono fresche correnti perturbate che appunto interessano il nostro paese.
Per i prossimi giorni la situazione rimarrà pressoché invariata con il nostro paese che verrà a trovarsi in una zona di lacuna barica quindi senza una vera propria figura dominante, spiccheranno in questa fase gli episodi di instabilità pomeridiana. Fig.(2)
Questa lacuna barica ci accompagnerà per un paio di giorni in attesa che un’altra depressione di matrice nord atlantica si allunghi verso la nostra penisola portando un altro intenso passaggio temporalesco soprattutto per il nord che i modelli ad oggi inquadrano verso la fine del mese. Fig.(3)

A conferma che in questa terza decade non vi sarà nessun intervento di onde di calore stabilizzatrici è la presenza di un forte jet stream che scorre sul nord d’Africa, questo tiene a bada qualsiasi tipo di velleità calde che dal continente africano potrebbero spingersi verso il continente europeo. Lo scorrimento di un forte getto a latitudini così basse però è un arma a doppio taglio, non trovando sfogo il calore sul continente continuerà ad incrementarsi in loco e non appena il getto mollerà la presa qualche zona europea potrebbe sperimentare l’alito caldo dell’anticiclone nord africano. Fig.(4)

Lacuna barica Fig.(2)

Lacuna barica Fig.(2)

Nuovo peggioramento Fig.(3)

Nuovo peggioramento Fig.(3)