Ormai concordemente tutti i modelli fisico-matematici sono orientati nel prospettare una seconda decade del mese di dicembre piuttosto quieta e all’insegna dell’alta pressione.
Una marginale influenza di aria fredda dai quadranti orientali potrebbe rendere il tempo meno stabile sulle regioni meridionali e solo temporaneamente sulle centrali adriatiche.
In questo contesto nelle pianure del nord e nelle valli del centro potrebbero farsi vive le nebbie e le foschie dense durante la notte e nel primo mattino ove, nei bassistrati, residuerà aria più fredda mentre, salendo di quota, le temperature risulteranno più miti rispetto le medie del periodo.
Tuttavia compaiono in modo sempre più evidente i segnali di un cambiamento radicale del tempo che potrebbe farsi strada nel corso dell’ultima decade del mese annunciato da un netto calo delle temperature.
Infatti il robusto presidio dell’alta pressione europea tenderà a traslare con i propri massimi di pressione verso il Regno Unito.
In questo itinerario di trasferimento in aperto atlantico potrebbe lasciare via via sempre più scoperta la nostra Penisola alle correnti fredde provenienti dall’Europa orientale e dai Balcani.
Le prime zone che farebbero i conti con questo cambiamento sono quelle orientali e centro meridionali anche se il calo termico sarebbe marcato e sempre più generalizzato.
Potrebbe arrivare quindi, proprio in prossimità del Natale e di fine anno condizioni di tempo marcatamente invernali ma è ovviamente opportuno seguirne via via gli aggiornamenti.