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GLI EFFETTI DELLE ELEVATE TEMPERATURE MARINE

Buon giorno. Il nostro mare si scalda sempre di più; la temperatura media che dovrebbe avere il Mar Ligure nella seconda decade di giugno è circa 20°, di conseguenza siamo tra i 5 e i 6° superiori ai valori normali.
In altra sede abbiamo già accennato agli scompensi che questa situazione porta agli organismi vegetali e alla fauna ittica autoctona, costantamente soppiantata da pesci di natura tropicale.
Oltre a problematiche intrinseche, la temperatura del mare molto elevata può avere ripercussioni sull’evoluzione meteorologica in Liguria.
Spesso si crede che la temperature elevata del mare possa determinare fenomeni temporaleschi violenti: questa regola è vera solo in parte…
Andiamo con ordine; per prima cosa uno specchio di mare fortemente riscaldato invalida quasi per intero la dinamica delle brezze termiche; in altre parole, perde il suo potere refrigerante di giorno ed emette grosse quantità di aria umida di notte, con inevitabile disagio fisiologico per le località costiere.
Fin tanto che sull’Italia è presente l’alta pressione senza il transito di perturbazioni, l’azione del mare troppo caldo è quella sopra citata, ovvero una maggiore portata del caldo lungo i litorali.
Qualora l’alta pressione lasciasse passare una perturbazione, le cose si complicano non poco; teniamo presente che più il mare è caldo, più un’eventuale perturbazione risulta frenata nel suo moto da ovest verso est. Questa azione di freno può avere due risvolti: se il fronte non è sufficientemente intenso nella sua parte meridionale (come spesso accade in estate) il mare troppo caldo OSTACOLA l’entrata della perturbazione medesima sulla nostra regione, deviandola verso il Piemonte e la Lombardia (dove si scatenano i temporali). In altre parole, il calore del mare è un vero e proprio muro da abbattere…e se il fronte non è sufficientemente forte, tale muro non viene abbattuto. Ciò determina una completa assenza di fenomeni sulla Liguria a scapito del Piemonte e la Lombardia dove si verificano temporali intensi
Detto in altri termini, se la perturbazione non è particolarmente intensa, il mare troppo caldo la attenua ulteriormente, anzi, la squaglia, con inevitabili condizioni di siccità persistente sui nostri lidi.
Ipotizziamo ora di avere una perturbazione intensa (anche nella sua parte meridionale) che si approssima alla Liguria. Il fronte, essendo intenso, riesce “a bucare” il muro indotto dal calore delle acque. In questo caso l’energia termica presente sul mar ligure viene immediatamente convertita (con un meccanismo quasi esplosivo) in energia meccanica (vento, pioggia, grandine) ed elettrica (i fulmini).
Stante il principio di conservazione dell’energia, l’energia termica in eccesso presente nel mare non si dissipa, ma si converte nelle due forme energetiche sopra citate. Ecco la nascita di temporali intensi che colpiscono limitati settori dell’arco ligure con nubifragi e alluvioni lampo. Il mare caldo, di conseguenza, è un “tutto o nulla”; invalida completamente il potere piovoso delle perturbazioni deboli o moderate, mentre lo amplifica esponenzialmente se queste sono intense, con situazioni che possono creare inevitabili problemi di allagamenti e dissesti su aree sempre ristrette (vedi i temporali autorigeneranti).