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LA FINE DELL’ESTATE

Evoluzione della fine della stagione estiva e possibile inizio di quella autunnale nel segno della dinamicità

Ben ritrovati con questo nostro appuntamento sull’analisi della circolazione. È l’occasione per cercare di comprendere quali elementi andranno a caratterizzare l’inizio della stagione autunnale ormai alle porte. (1 SETTEMBRE)

L’estate si sta concludendo con la presenza piuttosto ingombrante degli anticicloni subtropicali che hanno determinato fasi di forte stabilità atmosferica per diverse settimane su tutto il contentamente europeo.

Condizioni che hanno favorito un innalzamento delle temperature -dal 15 luglio al 15 agosto e non solo- davvero eccessivo e prolungato per diversi giorni.

Si parla, e si è parlato tanto del confronto di questi valori con le medie stagionali, eppure ci si stupisce ancora di come ormai in -ogni stagione- il valore medio delle temperature sia sempre o quasi sempre al di sopra delle medie trentennali. È brutto da dire o da scrivere, tuttavia questa è una delle conseguenze del Global Warming e dobbiamo farci i conti anche in questi aspetti più tecnici. E giusto prendere a paragone le medie trentennali, ma occorre non riporre troppe aspettative in tale confronto perché in media a quei valori, non ci torneremo più, non nel breve periodo quantomeno.

Andando quindi a leggere i vari modelli deterministici a scala globale aggiornati notiamo un elemento distintivo per i prossimi giorni e in parte già in corso. Stiamo parlando del getto polare che è in procinto di traslare verso latitudini molto settentrionali, lambendo solo in parte la Scozia e la penisola scandinava dopo aver compiuto un’importane divergenza nel nord Atlantico poco prima del Regno Unito (FIG.1)

FIG 1 – Vento a 200hPa

Questo spostamento lascia spazio alla fascia tropicale nel comparto euroasiatico. Spazio che sarà colmato in buona parte dagli anticicloni che avranno spazio di estendersi vero nord.

Da tale disegno emerge la possibilità -intorno ai primi giorni di settembre-  della nascita di una forte anomalia positiva dei geopotenziali -alla quota dei 500hPa- a latitudini molto settentrionali, ossia su una porzione di planisfero che si estenderebbe dalla penisola Scandinava fino a protendersi verso il mare di Barenz e oltre.

Ma non solo; un’ondulazione del getto abbastanza profonda verso sud potrebbe presentarsi anche nel continente americano, in uscita dal Canada, richiamando una risposta energica dell’alta pressione delle Azzorre in direzione dell’Islanda.

Alta pressione nord Scandinava (chiamiamolo così) e alta pressione delle Azzorre che potrebbero dunque tentare di unirsi a latitudini settentrionali comprendendo la zona che va dal nord Atlantico fino alla Russia euro/siberiana, passando dalla Scandinavia.

Tale estensione a ponte si troverebbe tuttavia scoperta nel comparto centro-meridionale con la genesi di un’anomalia negativa nel medio europeo e forse anche fino al Mediterraneo. (FIG 2 e 3)

FIG 2 – ECMWF 500hPa Anomalia
FIG 3 – GFS 500hPa Anomalia

In parziale contrasto a questo disegno che i principali GM stanno prospettando in queste ore –naturalmente ognuno con le proprie differenze-, il nuovo modello sperimentale potenziato con l’Intelligenza Artificiale –ECMWF AI- prospetta grossomodo lo stesso schema sinottico, malgrado sia la fascia media atlantica ad andare in anomalia negativa, prospettando un avanzamento Atlantico verso il nostro continente alle basse latitudini. Una prospettiva più umida e zonale differenza degli altri modelli dove si andrebbe a configurare un’evoluzione prettamente meridiana. (FIG 4)

FIG 4 – ECMWF AI – 500hPa Anomalia

Per concludere questa breve analisi sulla circolazione generale dell’atmosfera possiamo indubbiamente affermare che nei prossimi giorni l’Europa sarà in gran parte protetta da un campo di alta pressione, eppure non mancherà una certa instabilità un po’ su tutto il bacino del Mediterraneo soprattuto sui rileivi.

Per il resto è evidente che l’estate, seppur dura a morire, ha cominciato in qualche modo a dare più di un segnale di stanchezza e ce ne possiamo accorgere banalmente dalla faticosa impresa, da parte dei centri di calcolo di tutto il mondo, di delineare una linea comune e definitiva, un classico quando l’atmosfera inizia a rimescolarsi.

Detto ciò, comprendere cosa effettivamente potrà accadere a livello fenomenologico in Italia nei prossimi 7/10 giorni è pressoché impossibile dirlo ora. Certamente i segnali di una buona dinamicità sinottica in ambito europeo e Mediterraneo sembrano essere probabili.

Al prossimo appuntamento.

Pitta