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Dalla siccità alle alluvioni, all’iperattività temporalesca. Cosa sta succedendo in Italia ?

In collaborazione con MeteoEstremo.com

Nella notte potenti nubifragi tra il Milanese occidentale e il Varesotto.
Nella giornata di ieri sono stati documentati due eventi tornadici distinti (uno in Romagna, nel ferrarese e l’altro in Puglia, nell’Alta Murgia ).
Scorrendo poi indietro nei giorni precedenti sono numerosi gli episodi che denotano una instabilità marcata su diverse aree della Penisola:
Il nubifragio di domenica 3 giugno a Matera, che ha provocato l’esondazione del fiume Basento, la maxi grandinata con allagamenti a Nago-Torbole (TN nell’alto Garda) la sera di martedì 30 maggio, il violento downburst sul Lago Maggiore, domenica 28 maggio (che ha causato il tragico naufragio), per poi arrivare alle catastrofiche alluvioni romagnole di inizio e metà maggio ed una serie eventi minori ma sempre calamitosi come quelli occorsi nel Meilogu in Sardegna e nel Ragusano a fine mese.

Non si può far a meno di notare che a livello sinottico questa tipologia di eventi non è figlia di una serie di perturbazioni atlantiche come uno sarebbe portato a pensare, ma piuttosto è indotta da una circolazione anomala isolatasi in sede Mediterranea che si è instaurata alla fine del mese di Aprile e, di fatto, è sopravvissuta sino all’avvio ufficiale dell’estate meteorologica.

Dopo mesi di stasi atmosferica, che hanno comportato un pesante deficit idrico sul territorio nazionale con vere e proprie condizioni siccitose su alcune province, si è passati ad uno scenario diametralmente opposto, caratterizzato, da un lato, da precipitazioni estreme, grandinate, turbolenza ed altri eventi calamitosi, dall’altro, ha generato un sollievo per molti bacini idrici e quindi per le attività agricole, laddove il maltempo non ha infierito.

Ma come si è arrivati a questo radicale cambio di rotta ?

Lo abbiamo chiesto al nostro esperto di dinamiche di circolazione Generale dell’atmosfera Matteo Sacchetti.

“La situazione si è sbloccata per una concomitanza di fattori: il raffreddamento del comparto artico nel mese di aprile, in contrapposizione ad un riscaldamento dell’area tropico-equatoriale pacifica, in particolare a ridosso dell’America Latina, condizione che ha innescato un rinforzo della corrente a getto atlantico-pacifica, che a sua volta è stata in grado di derivare importanti masse umide verso l’Europa Meridionale. 

La colonna d’aria sul Mediterraneo, pertanto, è stata “ricaricata” a più riprese di vapore acqueo.
Nel contempo alle alte altitudini si è consolidata una fascia di alte pressioni che ha favorito lo scorrimento sul proprio bordo meridionale di aria più fresca indirizzandola principalmente verso l’Italia.”

Sentiamo quasi tutti i giorni parlare del Nino in arrivo e con esso di un’estate bollente che tuttavia si fa aspettare.
Ma è proprio vero che pagheremo con gli interessi questa fase fresca?

“Il Nino ha sicuramente degli impatti importanti sul clima e sulla circolazione, ma è complessa – quindi non facilmente dimostrabile – la sua influenza in termini di precipitazioni e temperature su un territorio così lontano dall’origine del fenomeno (il Pacifico) come l’Italia.
La correlazione è molto bassa, a differenza di quanto avviene in aree come la California, l’America Latina, l’Australia, dove a un Nino moderato o forte corrispondono significative variazioni di calore e pioggia, ma in Europa tutto questo viene filtrato ed alterato da molteplici fattori. “

Rimaniamo quindi abbastanza prudenti, come sempre, sull’evoluzione stagionale, sebbene uno sguardo pragmatico alle prossime settimane ad oggi non evidenzia il decollo deciso dell’estate in termini di stabilità; né  tanto meno emerge, almeno non in maniera preponderante, la figura sinottica protagonista indiscussa delle estati italiane e artefice di ondate di calore sempre più intense. Stiamo parlando dell’Anticiclone Afro-mediterraneo. In effetti dopo una partenza in quarta (precoci ed intense ondate di caldo in Aprile nella Penisola Iberica che hanno infranto i record mensili di sempre) per il momento si limita a blande estroflessioni nella sua terra di origine, tamponato dalla circolazione fresca ed instabile finora descritta.

A supporto di queste preliminari indicazioni alleghiamo anche la mappa di prognosi stagionale del Centro di Calcolo Europeo ECMWF che mostra le anomalie di precipitazione per il mese di giugno.

Credits

Seasonal Forecast Anomalie Pioggia by EFFIS – ECMWF

Mosaico Radar Nazionale by Meteologix