Ci lasciamo alle spalle questo periodo perturbato segnale che la primavera avanza
Situazione
Il lungo periodo perturbato che ci ha accompagnato da metà febbraio volge al termine mentre la primavera avanza.
Dall’inizio dell’anno ad oggi l’accumulo totale delle precipitazioni registrate in liguria sono particolarmente importanti considerato che gennaio e febbraio non sono certo i mesi più piovosi dell’anno.
Ci sono zone in Liguria, come sul savonese o nella Val d’Aveto, dove si è superato addirittura i 1000 mm di accumulo totale dall’inizio dell’anno.
Si segnala in particolare Masone che detiene il record più alto di tutta la regione con un accumulo totale pari a 1348 mm, vale a dire quasi tutto l’accumulo totale di un intero anno! (circa 1600mm/anno)
Come si può notare dalla figura 1 della Rete LIMET ci sono altre località che hanno superato tale soglia, in particolare la zona del Faiallo con 1026mm, Campomorone con 1123mm, Rezzoaglio con 1177mm, Borzonasca 1028mm e Favale di Malvaro 1011mm.
Quantitativi davvero impressionanti.
E risultano ancor più impressionanti perché queste accumulate si sono concretizzate in un periodo che solitamente non di per sé piovoso, anzi. Spesso i mesi di gennaio e febbraio sono caratterizzati da tempo secco e freddo.
Nel complesso è però certamente una buona notizia perché molte zone della Liguria, soprattutto quelle occidentali del savonese, imperiese e dell’ovadese, hanno accusato negli ultimi mesi/anni una maggior carenza di precipitazioni che ha portato a diverse difficoltà di approvvigionamento di acqua potabile nelle abitazioni.
Anche le Alpi Marittime e le Alpi Liguri vedono grandi quantitativi di neve.
Una per tutte Limone Piemonte, nella zona dei Pancani a 1875metri di altitudine, viene segnalato un quantitativo di neve superiore ai 2 metri.
Un’enormità se consideriamo da che inverno stiamo uscendo in cui, oltre alle temperature particolarmente elevate, si è assistito a una scarsità di precipitazioni davvero preoccupante.
Dalle molte immagini del web e dei social si è potuto constatare come la terra ormai è stracolma di acqua.
Si è assistito ad allagamenti, frane e smottamenti un po’ su tutto il territorio regionale.
Per i prossimi giorni
Dopo questa fase particolarmente perturbata e insistente, entrambi i modelli GFS e ECMWF (fig.2) -che potete torvare nel nostro sito– vedono una lenta e graduale stabilizzazione dell’atmosfera in ambito e Mediterraneo ed Europeo centro occidentale seppur con delle differenze.
Il GFS, dal 18-20 marzo, propende per una maggiore interazione di correnti orientali più fresce e secche, ma un anticiclone più invadente e molto più esteso verso nord.
Il ECMWF propende invece per una maggiore interazione di correnti occidentali più miti e un anticilcone più disteso lungo i paralleli e meno ficcante. In questo caso avremmo molto probabilmente tempo maccaioso, più umido con dei passaggi nuvolosi tra Venerdi 15 e Sabato 16.
In genereale il Getto Polare salirà lentamente di latitudine e rimarrà, nel comparto nordeuropeo, complessivamente debole favorendo così scambi meridiani e un aumento dei geopotenziali in quota nel comparto Mediterraneo, determinando la chiusura della porta atlantica per circa una decina di giorni.
Temperature leggermente sopra la media del periodo e con un andamento abbastanza lineare senza particolari eccessi da segnalare (almeno per il momento).
Questa pausa anticiclonica va intesa come una notizia positiva perché darà il tempo al terreno di asciugarsi ed essere eventualmente pronto per la primavera.
Occorrerà attendere per comprendere se questa nuova presenza anticiclonica sia una normale pausa meteorologica a successivi periodi perturbati o se invece stiamo assistendo all’inizio di un ritorno delle condizioni meteo simili all’inverno appena passato.