Penso che sia il caso di dirlo: la quiete dopo la tempesta è una frase che non è mai stata così vera come oggi, da alcuni anni a questa parte.
I fatti
Nella giornata di ieri 3 marzo 2024, si è assistito ad eventi che non si verificano da parecchio tempo e talvolta estremi.
L’ingresso dell’aria fredda atlantica dalla via del Rodano ha letteralmente destabilizzato l’atmosfera che ha risposto con fenomenologia in taluni casi rara per il periodo.
Abbiamo assistito ad un po’ di tutto: precipitazioni intense, neve abbondante, vento, temporali, tuoni e addirittura trombe d’aria al largo di Finale Ligure. Il tutto in un’unica giornata, meteorologicamente parlando, favolosa e raccontata dai nostri canali social.
L’allarme valanghe lanciato dagli enti preposti si è purtroppo concretizzato a Gressoney con le immagini della valanga che si è abbattuta sulle strade della zona, immagini che sono pervenute attraverso i canali social (Val D’Aosta).
Le nostre Alpi Marittime e Liguri sono entrate in pole position per quantitativi nevosi davvero importati: a Limone Piemonte siamo a circa 80 cm di neve fresca caduta in poco più di 24 h. Neve pesante, bagnata che però ha regalato ai nostri occhi davvero scenari che sembravamo aver dimenticato.
Se si pensa al NON inverno appena passato, sembra anche un po’ una beffa.
Approfondimento
Queste però sono le conseguenze di quando arrivano perturbazioni “come una volta” con un buon apporto freddo, non gelido naturalmente, umide e con una direzione nord-ovest -> sud-est.
Il contrasto dell’aria fredda della perturbazione (-30°C alla quota di circa 5500 metri) e il mare relativamente caldo ha fatto da detonatore e reso tutta la colonna d’aria particolarmente instabile.
Ieri la linea instabile e temporalesca che ha inizialmente interessato la Liguria di Ponente si poi spostata verso est impattando e, in qualche modo allineandosi parallelamente, alla riviera di Levante.
Lo scirocco soffiava energico ma, se avete notato, si è assistito a grandi rialzi termici che in genere ci si attende in giornate con quella tipologia di ventilazione. Non era certamente lo scirocco classico autunnale.
Questo perché, come lo chiamo io amichevolmente, lo scirocco “camuffato”: il vortice di bassa pressione ha sì richiamato venti da sud-est, ma la loro provenienza, seppur profonda (la linea temporalesca si era attivata addirittura davanti alle coste laziali) era mitigata dall’aria fredda proveniente dalla porta del Rodano. Il nocciolo di Bassa pressione era relativamente piccolo con venti caratteristici ciclonici. Entravano nel Mediterraneo da Nord-Ovest, ruotavano in senso antiorario per poi disporsi da sud-est.
Questo ha fatto sì che il vento di scirocco fosse mitigato, mentre le abbondanti precipitazioni hanno permesso alla quota neve, inizialmente prevista vicina ai 1200mt, si abbassasse molto durate il passaggio della perturbazione. La neve ha fatto la sua comparsa a quote relativamente basse.
Insomma davvero una giornata per gli appassionati, e non solo, davvero indimenticabile.
Tendenza meteo
L’impianto meteorologico rimarrà lo stesso anche per i prossimi giorni.
Stando a vedere alle ultime emissioni dei modelli, ma su questo ci dovremo aggiornare con le nostre PREVISIONI. La speranza che questo cambio di pattern come indicato nel nostro articolo di Daniele Gallo, sia duraturo e non solo un fuoco di paglia.