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Il vento geostrofico è un particolare vento che si applica per le latitudini superiori ai 15° nord e sud. Questo vento si verifica perché le forze di Coriolis e di gradiente, alle quali sono sottoposte le masse d’aria, si equilibrano.
Analizziamo meglio cosa succede.
Le masse d’aria hanno la tendenza a spostarsi da una zona di alta ad una di bassa pressione perché sono sottoposta all’azione di una forza che viene chiamata forza del gradiente di pressione o forza di gradiente.
Questo spostamento genera il vento. Tuttavia, se le masse fossero sottoposte solo a questa forza, sarebbero costrette a muoversi perpendicolarmente alle isobare (linee che congiungono i punti con lo stesso valore di pressione).
In realtà, esiste un’altra forza (forza di Coriolis), legata alla rotazione terrestre, in grado di deviare le masse d’aria verso est (emisfero boreale) o verso ovest (emisfero australe) e diretta perpendicolarmente allo spostamento.
Quando le forze di Coriolis e di gradiente si equilibrano, il vento geostrofico, essendo perpendicolare alla forza di Coriolis, si dispone parallelamente alle isobare. Più queste sono vicine, come nelle depressioni, più il vento è forte; al contrario, se le isobare sono distanziate, l’intensità del vento è debole.
Supponiamo, però, che le isobare presentino una curvatura. In questo caso, non sono più sufficienti le due forze sopra spiegate, ma è necessario l’intervento di un’altra forza per raggiungere l’equilibrio: la forza centrifuga.
Questa è la stessa forza a cui noi, ad esempio, siamo sottoposti quando andiamo in macchina e curviamo: la macchina gira a destra e noi siamo spinti a sinistra.
Tornando al vento, se questa forza centrifuga agisce in senso opposto a quella di gradiente, per raggiungere l’equilibrio, è sufficiente una forza di Coriolis più piccola rispetto al caso in cui le isobare sono rettilinee e parallele.
Questo caso si ha in presenza di una curvatura ciclonica delle isobare.
Se, invece, la forza centrifuga si somma a quella di gradiente, necessariamente la forza di Coriolis dovrà essere maggiore rispetto al caso di isobare rettilinee e parallele.
Tuttavia, più ci si avvicina al suolo, più la situazione si complica. Infatti, al suolo, le condizioni di equilibrio cambiano per l’influenza della forza di attrito.
Poiché questa forza varia a secondo del tipo di superficie che il vento incontra, l’intensità e la direzione vengono modificate.
Pertanto, nei bassi strati dell’atmosfera, le forza che entrano in gioco sono quattro: forza di gradiente, forza di Coriolis, forza centrifuga, forza d’attrito.
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