Meteorologia e cambiamenti climatici al liceo Galilei di Siena.
“La Terra non è nostra, l’abbiamo avuta semplicemente in prestito. E se continuiamo così, che pianeta lasceremo ai nostri figli?”. Così Paolo Sottocorona – meteorologo di La7 e ufficiale dell’Aeronautica Militare – ha concluso il suo intervento al 1° seminario organizzato a Siena dall’associazione meteorologica senese, dal titolo Meteorologia e cambiamenti climatici, al quale hanno inoltre partecipato, in qualità di relatori, Paolo Corazzon, meteorologo di 3B Meteo, Silvano Focardi, professore del Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’Ambiente, e Davide Casini, responsabile del servizio della Protezione civile di Siena.
L’incontro – tenutosi nell’aula magna del liceo scientifico Galileo Galilei di Siena grazie alla collaborazione del dirigente scolastico Vannini, con l’aiuto dei professori Parigi e Valentini – si è concentrato sul tema dei repentini cambiamenti climatici che hanno interessato il nostro pianeta negli ultimi anni e sul rapporto fra mutazioni del clima e meteorologia.
L’ex rettore dell’Università degli Studi di Siena Silvano Focardi ha aperto il seminario citando alcuni dati piuttosto preoccupanti: “El Niño (si tratta di un fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico, ndr) negli ultimi decenni ha avuto cadenza quasi annuale, mentre dovrebbe verificarsi mediamente ogni cinque anni”. Dal 1973, anno in cui se ne verificò uno dei più forti, è stato osservato un aumento esponenziale. Da allora – ha proseguito Focardi – praticamente ogni anno le acque superficiali dell’Oceano si riscaldano eccessivamente. Di conseguenza il nutrimento per i pesci viene a mancare, provocando effetti particolarmente dannosi per l’ecosistema”.
E l’acqua dell’Oceano, purtroppo, non è la sola ad essersi riscaldata. Dando un’occhiata ai grafici che mostrano l’andamento della temperatura media del nostro pianeta negli ultimi secoli, si è registrata una vera e propria impennata nell’ultimo secolo, soprattutto dal 1950 ad oggi. Particolarmente interessante è il legame fra anidride carbonica e temperatura: come aumenta l’una, anche l’altra la segue. Inoltre, risulta chiaro come i Paesi più ricchi e industrializzati abbiano una responsabilità ben più grande di quella dei Paesi poveri: basti pensare che il 50% delle emissioni di CO2 è prodotta dal 10% della popolazione mondiale.
Anche Sottocorona, meteorologo di La7, si è espresso sulla stessa lunghezza d’onda: “Il riscaldamento terrestre è stato negato per lungo tempo. Dal 1950 ad oggi la temperatura del pianeta è aumentata di 0,5°C: un numero che può sembrare insignificante, ma di estrema gravità”. Alcuni esperti, infatti, si sono adoperati negli anni per dimostrare come il fenomeno del riscaldamento globale non fosse dovuto all’opera dell’uomo, ma causato da fattori naturali. Per Sottocorona, invece, non ci sono dubbi: “La rapidità con la quale la temperatura della Terra si sta innalzando dimostra che non si tratta di uno dei fenomeni ciclici di variazione di temperatura che nel corso dei millenni hanno da sempre interessato il pianeta. L’opera dell’uomo è stata determinante”.
Per quanto riguarda le previsioni meteorologiche, Sottocorona ha illustrato il funzionamento dei modelli a tre, cinque e dieci giorni. “Quando si parla di previsioni – ha spiegato – non si può mai parlare con certezza assoluta, anche se oggi abbiamo raggiunto un alto grado di affidabilità. Naturalmente, più ci si spinge in là nel tempo e più l’affidabilità cala: a dieci giorni di distanza diventa davvero difficile estrapolare un andamento, i numeri sono molto vaghi”.
Paolo Corazzon, meteorologo di 3B Meteo, ha confermato che la rapidità dell’innalzamento delle temperature è allarmante: “Negli ultimi 100 anni abbiamo avuto un aumento di 1°C. In questo modo i ghiacciai si sciolgono e il livello del mare aumenta sempre di più. Tenendo conto del fatto che una gran parte della popolazione mondiale vive sulle coste, questo fenomeno potrebbe costituire un serio pericolo per molti popoli nei prossimi decenni”. Corazzon ha inoltre affrontato il tema delle previsioni a lungo termine, che di frequente appaiono sulle prime pagine dei quotidiani: “Quando leggete sui giornali articoli allarmistici sull’estate bollente che arriverà il prossimo anno o sul terribile inverno gelido che vi aspetterà dopo la fine del gran caldo, diffidate sempre: è impossibile, allo stato attuale, fare previsioni a distanza di mesi. Già oltre i dieci/quattordici giorni le previsioni hanno un tasso di probabilità di poco superiore al 50%. In meteorologia, i titoli urlati a gran voce non valgono niente”.
Al termine dell’evento, Davide Casini – responsabile della Protezione civile di Siena – ha illustrato il funzionamento del sistema di allerta meteo regionale e del ruolo della Protezione civile in caso di intervento.
Proprio negli scorsi giorni, il 22 aprile 2016, è stato siglato a New York da 195 Paesi (più l’Unione europea) il COP21, l’accordo per il contenimento del riscaldamento globale e per la diminuzione delle emissioni di gas serra. L’obiettivo dell’accordo è mantenere l’aumento della temperatura media globale rispetto all’era preindustriale al di sotto dei 2°C entro il 2020. Tra i firmatari ci sono anche alcuni fra i più grandi “inquinatori” a livello mondiale come Stati Uniti, Cina e India. Complessivamente, hanno preso parte all’accordo i Paesi responsabili del 93% delle emissioni di gas serra di tutto il pianeta.
Fonte: sienanews.it