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SEVERA ONDATA DI GELO ALLE PORTE

Giunti a questo punto, forti della coerenza che i principali modelli matematici da giorni vanno mostrando nelle quotidiane elaborazioni probabilistiche, possiamo cominciare a dire qualcosa di più su quella che va prospettandosi come una delle più intense ondate di gelo che la storiografia meteo-climatica europea di questo e del secolo scorso sia in grado di documentare,

La possente azione retrograda con la quale, a partire dalla giornata di domenica 25, ingenti masse d’aria molto, molto fredda, dalle remote steppe siberiane verranno trascinate fin verso il cuore del Vecchio Continente, si accompagnerà, complice il congiunto trasferimento delle vorticità canadesi in sede atlantica, ad una straordinaria intrusione calda in sede artica, ove andrà ad instaurarsi una strutturata area di alta pressione, capace di esprimere valori di oltre 560 dam alla quota isobarica di 500 hPa e fino a 1050 mb sul livello del mare.

Una manovra a tenaglia, quindi, con, da una parte, un lobo canadese in via di svuotamento, dall’altra quello siberiano, pronto a recare sull’Europa una delle ondate di gelo più severe della storia recente e non solo; un vero e proprio evento, specie se si guarda all’imponenza del canale di pescaggio che la retrogressione riuscirà a scavare, andando ad attingere direttamente dalle remote lande della Mongolia e della Russia asiatica, patrie del grande freddo pellicolare.

A parziale testimonianza della straordinarietà della dinamica in questione, le isoterme a 850 hPa previste dai centri di calcolo per l’inizio della prossima: fino a -26/-28°C in prossimità dei Paesi baltici, attorno a -16/-18°C a ridosso delle Alpi nord-orientali e punte di -12/-13°C in Pianura Padana. Toccherà poi ai bassissimi strati esprimere a pieno le potenzialità di un’irruzione di siffatte caratteristiche.

E la neve? Sul discorso “neve” torneremo. Per ora ci limitiamo a dire che lo scenario sinottico a cui andremo incontro nei prossimi giorni tanto assomiglia a quelli che fecero da contorno ai più spettacolari eventi nevosi del secolo scorso sulla nostra regione. L’assenza di ingombranti figure anticicloniche sul vicino atlantico è, certamente, uno di quegli elementi che più farebbe ben sperare in tal senso, o tremare, a seconda dei punti di vista 🙂