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BENTORNATA DINAMICITÀ PRIMAVERILE!

Proviamo ad analizzare il mese di Aprile appena trascorso, che di certo è stato tra i più interessanti degli ultimi anni. Non sono ancora a disposizione i dati relativi alle anomalie di temperatura sul territorio nazionale emessi mensilmente dall’ISAC-CNR. Dovrebbero essere pubblicati tra qualche giorno, ma a sensazione sull’Italia nord-occidentale dovremmo essere all’incirca in media con la climatologia del trentennio 1971-2000: fatto, se confermato, assai raro.

Nell’attesa vi propongo nell’immagine posta a corredo la distribuzione relativa alle anomalie di altezza di geopotenziale a 500 hPa (media troposfera) registrate nello scorso mese nel comparto europeo: ciò che balza subito agli occhi è il fatto che si sono avute forti anomalie positive sull’Europa settentrionale, mentre un’anomalia di segno opposto (anche se meno marcata) è stata registrata in Oceano Atlantico e sulla Penisola iberica. Ciò si è tradotto anche al suolo, dove abbiamo osservato il cambio di segno dell’indice NAO, che descrive il campo barico sull’Europa occidentale e si calcola facendo la differenza tra la pressione osservata sul livello del mare sulle Azzorre e sull’Islanda.

Sulla nostra penisola, invece, l’anomalia si può definire neutra: ciò sta a significare che le impressioni che abbiamo avuto un po’ tutti noi circa un mese di Aprile contraddistinto dalla forte variabilità non sono del tutto campate in aria, anzi. Evidenti, in ogni caso, le anomalie negative presenti in aperto oceano fino ad arrivare al Mediterraneo occidentale, segno tangibile di come le perturbazioni di stampo atlantico abbiano trovato proprio in quell’area una sorta di “canale preferenziale”.

Pertanto si è avuta una vera e propria inversione di tendenza rispetto ai mesi invernali, che, alle nostre latitudini, sono stati prevalentemente contraddistinti dalle alte pressioni, da temperature nettamente sopra la media e da una forte siccità. La primavera, infatti, è tornata ad essere quella che da un po’ di anni a questa parte non è più riuscita ad essere, ovvero una stagione dinamica, capace di alternare giornate soleggiate con temperature miti e giornate piovose con temperature decisamente più contenute. A beneficiare maggiormente di questo cambio netto di circolazione sono stati sicuramente i nostri invasi e i bacini idrici, e in più in generale l’intero settore dell’agricoltura nostrana. Un ulteriore dato a riprova di ciò è la temperatura del Mar Ligure, che in questi giorni oscilla tra i 15°C e 16°C, sicuramente bassina per il periodo.

Ma cosa ci aspetta da qui ai prossimi giorni? La “musica” pare non cambiare di molto: i protagonisti saranno sempre loro, ovvero la pioggia e il sole. Passata, infatti, la perturbazione che tra ieri e stanotte ha distribuito piogge abbastanza democraticamente sull’arco ligure, un’altro break instabile si profilo tra sabato e domenica, sebbene i modelli matematici non abbiano ancora ben chiara la dinamica in cui questo si inserirà.
Per quanto riguarda, invece, la settimana prossima, è presumibile un tipo di tempo in prevalenza soleggiato, ma sempre in un contesto comunque instabile, caratterizzato da improvvise note temporalesche durante le ore centrali, in particolare nelle zone interne.