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GUIZZO AUTUNNALE: PIOGGE IN ARRIVO

Sembrava che si potesse giungere all’inizio dell’Inverno meteorologico senza grandi novità dal punto di vista pluviometrico, e invece, a quanto pare, l’Autunno ha ancora qualcosa da dire in merito. Oggi, dai principali modelli matematici su scala globale, ci giungono ulteriori conferme circa la prolungata fase di maltempo che di qui a poche ore andrà ad instaurarsi sui settori del nord-ovest italiano.

Lo scenario sinottico entro cui si porrà questo guizzo stagionale lo conosciamo ormai assai bene. Sull’onda di un forte indebolimento delle velocità zonali in sede atlantica, un’estesa saccatura depressionaria, ricolma di aria polare-marittima, con un centro motore decisamente approfondito (fino a 980 hpa), in movimento dal golfo di Biscaglia al Regno Unito, si getterà verso lo stretto di Gibilterra, spingendosi fino addirittura alle coste marocchine. Lungo il bordo orientale di questa imponente figura, come da prassi, si strutturerà  un intenso flusso di umide correnti meridionali di matrice sub-tropicale-continentale che, una volta sovrascorso il bacino del Mediterraneo, andrà a fornire linfa vitale ad un possente campo anticiclonico (fino a 1050 hpa)  tra la Romania, l’Ucraina, la Russia e la Bielorussia.

Il complesso  scacchiere barico appena descritto, e che noi addetti ai lavori siamo soliti definire “di blocco circolatorio”, stimolerà, come accennato all’inizio, l’apertura di una prolungata fase di maltempo sui settori di nord-ovest del nostro Paese, Liguria compresa, che già a partire dalla seconda parte della giornata di domani, tornerà a macinare millimetri, specie nei comparti centro-occidentali, maggiormente esposti alla genesi di eventuali ed insidiose linee di conflitto eolico. Un ruolo importante, in termini idro-geologici, lo giocheranno, presumibilmente, le zone interne, in particolar modo l’areale compreso tra la val d’Orba, la valle dell’Erro, la val Bormida ed i contrafforti alpini e pre-alpini alle spalle della costa imperiese, per l’azione di sbarramento che qui potrà venir esercitata nei confronti delle forti correnti sud-orientali (effetto Stau). Si tratterà per lo più di piovaschi e rovesci persistenti, che molto difficilmente vedranno l’accompagnamento di fenomeni di tipo temporalesco, a causa della mancanza di parametri di convezione sufficientemente elevati.

Consci di come la distanza temporale non ci consenta di spingerci oltre, ci limitiamo ad affermare che particolare attenzione sarà poi da porsi alla fase che seguirà attorno a metà della prossima settimana, quando, con molta probabilità, la ripresa delle velocità zonali in sede atlantica determinerà la recisione del cordone ombelicale della saccatura depressionaria, la quale andrebbe quindi ad evolvere in cosiddetta “goccia fredda”.

Il quadro termico non subirà scossoni degni di nota: il tiepido alito sciroccale, grande protagonista dei giorni che verranno, manterrà le temperature ben al di sopra della media del corrente periodo, precludendo qualsivoglia possibilità di veder imbiancare, anche solo lievemente, le vette della nostra regione.