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Inizio di primavera, tra scambi meridiani e grandi contrasti!

Qualche settimana addietro avevamo accennato ai movimenti barici di fine inverno ed inizio primavera (ricordiamo che la primavera meteorologica inizia il primo di Marzo), di come questo periodo fosse il più adatto a smuovere la stasi invernale. Grazie all’avanzamento stagionale infatti, gli scambi di calore tra equatore e polo si sono fatti più intensi, sospingendo le masse d’aria più calde verso nord e, di conseguenza, quelle più fredde verso sud, dando così vita a dei forti contrasti termici.

E’ così avvenuto lo sblocco, una maggior dinamicità si ripercuote sul movimento barico, che adesso pare in fremito, e il sole, ormai progressivamente più alto, altro non fa se non enfatizzarne gli effetti. Abbiamo notato come l’aria fredda in quota, complice il crescente calore, tende a formare i primi cumuli, i primi moti verticali di un certo rilievo, e si odono i primi tuoni. Lo scenario tipicamente instabile, con squarci azzurri che in una manciata di chilometri lasciano spazio a nubi e rovesci. Tali fenomeni sono il frutto di una transizione stagionale tanto quanto le belle e luminose giornate che a fasi alterne si affacciano sulla nostra regione.

Le ultime corse modellistiche seguitano a mostrare un evoluzione improntata proprio su questi binari. L’alta pressione, ora rintanata nel vicino Atlantico, tenderà a guadagnare terreno verso il settore occidentale dell’Europa, per puntare successivamente verso nord est. Ne conseguirà così un periodo relativamente più stabile, almeno sui settori Italiani di ponente; di contro nel meridione, maggiormente esposto ai flussi nord orientali, potrebbe insistere una circolazione ciclonica. Tuttavia, dopo una ripresa termica, altra aria fredda minaccia di scendere nuovamente di latitudine, stimolata proprio dalla suddetta risalita anticiclonica; eccoci quindi ricadere nel discorso di apertura, incentrato sulla ricerca di un equilibrio termico da parte dell’atmosfera.

Ad oggi tuttavia apparirebbe più verosimile un maggiore interessamento dei Balcani, piuttosto che dell’Italia, che potrebbe venire solo lambita. Non possiamo di certo sbilanciarci, possiamo solo osservare e tracciare questo andamento marzolino, consapevoli della dinamicità che esso porta con sè.