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L’autunno procede di gran carriera!

Siamo spesso abituati a osservare le cose dall’altezza in cui ci troviamo e quando si sente parlare dell’arrivo di aria più fredda la nostra mente si rivolge verso le alte latitudini del nostro emisfero quindi al nord Europa o al nord Atlantico o addirittura all’artico.

In realtà lo spostamento ingente di masse d’aria prevede analogo movimento alle quote superiori e le correnti tendono ad interagire fra loro e a rimescolarsi creando delle vere e proprie spinte verso l’alto o rapide discese verso il basso.

Nascono così promontori e saccature in seno a quelle che vengono chiamate onde lunghe o di Rossby.

La discesa di aria fredda verso le medie latitudini europee ha rapidamente interrotto nell’ultima decade di settembre quello che sembrava un predominio incontrastato della stagione estiva a cui gli ultimi anni ci avevano spesso abituato.

Il mese di ottobre presenta tutte le carte in regola per voler manifestare le caratteristiche più tradizionali di un autunno in fase di maturazione con piogge, temporali, vento e, a breve, anche le prime nevicate a quote medie o addirittura basse in riferimento al momento stagionale.

Il Mediterraneo, presto nuovamente raggiunto da un flusso di aria fredda, diverrà una culla di tempo instabile e a tratti perturbato a causa della confluenza dell’aria fredda con aria più umida proveniente dalle medie latitudini dell’Atlantico.

A questa situazione stanno contribuendo alcuni fattori che, in remoto, quindi da lontano tendono ricorrentemente a penalizzare le condizioni del tempo sull’Europa meridionale  quando si verificano proprio nel trimestre autunnale ovvero La Nina e l’attività convettiva equatoriale pacifica così come ora è disposta (Madden Julian Oscillation in fase 5 e 6 ) che tendono a forzare il segno della NAO (North Atlantic Oscillation) verso la negatività.

Grafico ENSO: La Nina
Grafico ENSO: La Nina

Quando la NAO è negativa la corrente a getto passa a latitudini più basse fungendo da nastro trasportatore di aria fredda e di sistemi perturbati mentre le alte latitudini sono presidiate dalle alte pressioni. Il contrario accade quando la NAO è di segno positivo ovvero quando l’alta pressione presidia prevalentemente l’Europa meridionale e quindi anche il Mediterraneo.

A sx NAO positiva; a dx NAO negativa

A sx: NAO positiva; a dx NAO negativa

 

Corrente a getto polare (colore giallo/verde) che entra nel Mediterraneo

Una situazione che manterrà invece prevalenti condizioni di stabilità ancora per buona parte del mese sull’Europa settentrionale, su parte di quella centrale e sulla Russia Europea mentre più lontano verso l’artico e le pianure siberiane il freddo giocherà di anticipo con le prime severe incursioni in attesa, già forse nel mese di novembre, di puntare gli occhi verso l’Europa.

 

Ne riparleremo a suo tempo.