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LIGURIA BACIATA DAL SOLE E PETTINATA DAL VENTO

L’approfondimento di un minimo depressionario sul Tirreno centrale si traduce in una sostenuta ventilazione dai quadranti settentrionali sulla Liguria.

Le prime ore dell’alba regalano cieli tersi e sgombri da nubi sul ponente e sul centro della regione, mentre permangono velature medio-alte sul levante e qualche addensamento a bassa quota al confine con l’alessandrino.

Si riscontra un abbassamento delle temperature minime registrate durante la notte su tutta la regione rispetto alle ventiquattro ore precedenti. Lungo la costa i valori si attestano tra 8.4°C a Genova Granarolo e 15.1°C ad Imperia Caramagna.

In quota, si scende sotto i -2°C nelle due stazioni più alte della rete di monitoraggio: Rifugio La Terza (IM, 2065 m) e Monte Bue (GE, 1785 m).

Il prosieguo della giornata vedrà il dissolvimento delle residue velature attualmente presenti, garantendo così una giornata ampiamente soleggiata sull’intera regione. Soltanto nelle zone interne levantine troveranno spazio isolati e timidi addensamenti nuvolosi.

Le temperature subiranno un sensibile calo, in particolare nei valori minimi delle zone interne. Variazioni più contenute lungo la costa.

La ventilazione si manterrà sostenuta da Nord o Nord-Est sull’intera regione, con locali violente raffiche in corrispondenza dei valichi appenninici più esposti e soprattutto al largo del Mar Ligure. Di conseguenza, lo stato del mare risulterà molto mosso al largo, per onda formata dalla sopracitata tramontana. Per quanto concerne i litorali, il moto ondoso risulterà poco mosso o stirato sotto costa su centro e levante, ed infine mosso a ponente.

Buongiorno Liguria!

Curiosità: Nella giornata odierna, complice la ventilazione sostenuta di tramontana o grecale, sarà possibile la formazione di rotori, ovvero movimenti vorticosi e rotatori dell’aria che si propagano sul piano orizzontale.

Quando un forte vento impatta su un imponente ostacolo orografico come una montagna, ne segue il profilo fino alla sommità. Durante questa risalita, a causa dell’attrito e della deviazione verso l’alto della massa d’aria, si ha un rallentamento del moto, con conseguente aumento della pressione. Così, si rompe il flusso laminare del vento, dando luogo alla formazione dei rotori di sopravento.  Sul crinale, la velocità del vento raggiunge la massima intensità, contestualmente alla diminuzione di pressione, che aumenta nuovamente nella fase di discesa lungo il versante sottovento.

Come in precedenza, l’incremento di pressione induce la formazione di nuovi vortici, denominati rotori di sottovento. Questi, notevolmente più ampi e turbolenti rispetto ai rotori di sopravento, possono anche staccarsi dal rilievo e propagarsi, talvolta, anche a 30/40 chilometri di distanza.

Schema di formazione dei rotori in presenza di un ostacolo orografico: i rotori di sottovento costituiscono un pericolo concreto per alianti e volo a vela