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Record Europeo di caldo

Record significativi di caldo ormai non sono più circoscritti al semestre estivo, ma possono avvenire in qualsiasi momento dell’anno. Non abbiamo fatto in tempo ad archiviare il 2023 come l’anno più caldo di sempre – con una temperatura media annuale di 14.98°C (la più elevata di sempre) 📈 – che nel pieno dell’inverno (almeno da un punto di vista astronomico) la giornata di giovedì 25 gennaio 2024 è entrata prepotentemente nella storia climatica per l’ennesimo evento meteorologico anomalo che ha determinato la temperatura massima più elevata per il mese di gennaio in Europa da quando sono state avviate le rilevazioni strumentali, 30.7°C 🔥

Questo valore è stato registrato dalla centralina meteo della rete dell’Associazione AVAMET nella località di Gavarda (comunità autonoma Valenciana – Spagna). Va specificato però che si tratta di sensori semiprofessionali ( Froggit WH1080SE), pertanto le performance dello schermo solare potrebbero essere limitate.

Tuttavia, se ricerchiamo il valore più elevato della rete fiduciaria (AEMET -Agencia Estatal de Meteorología ) troviamo a poca distanza sempre nel territorio valenziano un bel 29.6°C registrato nel comune di Chelva a 475 m s.l.m.

Ma come si è potuto arrivare ad un valore pienamente estivo nel cuore dell’inverno ?

Riteniamo dipenda fondamentalmente dalla combinazione di 3 fattori 🔴

1) la condizione di fondo che ormai caratterizza buona parte degli inverni mediterranei, ovvero la permanenza di aree miti/calde alle basse latitudini e sulla fascia medio-atlantica di sempre più difficile smaltimento (eredità del pesante surplus calorico immagazzinato dai bacini durante l’estate)

2) una poderosa rimonta altopressoria caratterizzata da geopotenziali incredibilmente elevati per la stagione in corso che ha indotto un trasporto d’aria calda anche in quota.

3) La forzante orografica. I massimi pressori oltre i 1034 hPa sulla Spagna NordOccidentale hanno determinato un modesto gradiente occidentale sufficiente a innescare flussi subsidenti dai Monti Universali (Sistema Iberico) diretti al fondovalle valenziano che hanno compresso la massa d’aria che è stata sottoposta ad un ulteriore surriscaldamento.