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UN GRADO IN PIU’ NEL VINO PER IL CLIMA CHE CAMBIA

Roma – C’è un’evoluzione storica nel vino italiano, e si parla di storia recente, non di un confronto con gli antichi romani: negli ultimi 50 anni per effetto del cambiamento climatico la gradazione dei nostri vini è aumentata in media di più di un grado e la presenza della vite si è spostata verso l’alto fino a quasi 1200 metri di altitudine, come mostra l’esempio di Morgex e La Salle, in Val d’Aosta, dove dai vitigni più alti d’Europa si producono le uve per il Blanc de Morgex et de La Salle Dop.

A sottolineare quest’evoluzione è la Coldiretti in occasione del cinquantennio del Vinitaly. Quest’anno ricorre anche il cinquantennio dal primo vino italiano riconosciuto come Doc.

Dal 1966 la quantità di vino made in Italy venduto all’estero è aumentata di quasi otto volte (+687%) con il risultato che oggi nel mondo una bottiglia esportata su 5 è fatta in Italia, nonostante il fatto che la produzione di vino in Italia sia scesa del 30 per cento, passando da 68,2 milioni di ettolitri del 1966 ai 47,4 milioni di ettolitri registrati nel 2015. Nello stesso periodo i consumi di vino degli italiani si sono ridotti a un terzo: dai 111 litri che ogni italiano beveva in media nel ’66 si è scesi agli attuali 37 litri che rappresentano il minimo storico di sempre.

Fonte: Secolo XIX