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L’ultimo atto dell’anticiclone oceanico sull’Europa

Tutti i dettagli sul forte riscaldamento della temperatura previsto sul nord Italia tra fine gennaio ed inizio febbraio

Entro le prossime 36-48 ore, il nostro Paese verrà interessato dall’ennesima parentesi anticiclonica di stampo subtropicale oceanico; quest’ultima trarrà origine da un ultimo sussulto della corrente a getto polare che, scorrendo vivace alle elevate latitudini del continente, determina un innalzamento delle fasce anticicloniche subtropicali tra le quali l’anticiclone delle Azzorre ne è la massima espressione durante il periodo invernale. Tra la giornata di domani, domenica 31 gennaio e lunedì primo febbraio infatti, l’alta pressione tornerà a manifestarsi prepotentemente sul nostro Paese così come sulla Francia meridionale e la Penisola Iberica.

Allo stato attuale, i principali centri di calcolo a nostra disposizione, mettono in evidenza isoterme di tutto rispetto sia ad 850hpa (circa 1500 metri) che a 500hpa (circa 5500 metri). I valori stimati alle relative quote, saranno “forzati” ulteriormente verso l’alto dalla compressione adiabatica cui sarà soggetta la massa d’aria nel momento in cui quest’ultima scavalcherà l’arco alpino. Avremo pertanto un profilo termico generale all’origine già molto mite, soggetto poi ad un ulteriore surriscaldamento una volta scavalcato l’arco alpino, portandosi così sul nostro versante. In buona sostanza assisteremo all’innesco della cosiddetta “ventilazione di Favonio” che tra la giornata di domani, domenica 31 e lunedì primo febbraio, porterà temperature particolarmente elevate per il periodo, localmente anche superiori ai +20°C soprattutto su Piemonte e Lombardia. L’azione del Favonio si farà sentire anche ai livelli superiori; alla quota di 1500 metri i valori termici saranno altrettanto eclatanti, stimiamo isoterme in aria libera sino a +14°C.

Per quanto riguarda il tempo previsto sulla nostra regione, la Liguria; sarà purtroppo difficile abbattere il circolo vizioso portato da molte giornate consecutive di grande umidità causata dalla debole risacca meridionale che ancora ci interessa. Entro le prossime ore, in concomitanza con l’aumento delle temperature alle quote superiori e l’avvento dei primi refoli di Favonio sulla Valpadana, il limite superiore di questa nuvolosità verrà sopraffatto dalla rotazione del vento dai quadranti settentrionali, associati oltre che dall’aumento della temperatura, anche da un calo drastico dell’umidità relativa e quindi una dissipazione della nuvolosità che dovrebbe manifestarsi soprattutto a partire dalle cime più alte del nostro Appennino.

Sarà però estremamente difficile che la ventilazione secca e tiepida di Favonio, possa irrompere con decisione sino alla fascia costiera che, conseguentemente, sarà ancora soggetta ad annuvolamenti per gran parte del periodo preso in esame, senza registrare aumenti particolarmente vistosi della temperatura. Lunedì primo febbraio sarà l’unico momento in cui la nuvolosità potrebbe in parte dissiparsi, lasciando spazio a qualche schiarita un po’ più vivace anche lungo le coste, soprattutto quelle ponentine.

Tutt’altro discorso per i versanti settentrionali del nostro Appennino; in questo caso i venti tiepidi di Favonio raggiungeranno il suolo senza problemi, mancando l’inerzia termica imposta dalla superficie marina, questi settori registreranno valori termici superiori a quelli costieri, soprattutto tra il pomeriggio di domani, domenica 31 e la giornata di lunedì primo febbraio. Nell’ambito della nostra regione, l’apice assoluto di calore alle quote superiori si verificherà sulle Alpi Liguri, lunedì primo febbraio.

La parentesi anticiclonica avrà comunque una durata molto breve; con l’arrivo di martedì 2 febbraio, assisteremo ad una nuova rotazione del vento dai quadranti meridionali anche alle medie ed alte quote atmosferiche, la “bolla” anticiclonica si trasferirà rapidamente verso il Mediterraneo orientale. Sull’ovest Europa e sul Mediterraneo occidentale, verranno poste le basi per la creazione di quel primo cambiamento del tempo in chiave instabile che ci attendiamo già nei giorni immediatamente successivi.