Il Mediterraneo occidentale sta attraverso un periodo di transizione tra una fase più stabile (l’attuale) ad una certamente più dinamica ed instabile, che avrà molto probabilmente inizio nei primi giorni della prossima settimana. Di recente il Nord Italia è stato interessato periodicamente da perturbazioni nord-atlantiche che scorrevano con moto zonale, ovvero da ovest verso est, così come avviene normalmente alle nostre latitudini.
Come accennato prima, però, è ormai alle porte un importante cambiamento di circolazione atmosferica, che interesserà gran parte dell’Europa Meridionale, compresa ovviamente anche la nostra Penisola. Da domenica un profondo vortice depressionario posizionato tra il Canada e la Groenlandia permetterà all’anticiclone atlantico di ergersi verso nord. Di conseguenza scivolerà aria più fredda ed instabile di origine artico-marittima sul bordo orientale dell’anticiclone, coinvolgendo in maniera più diretta Paesi come la Francia e la Spagna. Questo poderoso scambio “meridiano” di masse d’aria (nord-sud) avrà ripercussioni persino sugli stati dell’Africa settentrionale: nazioni come Marocco e Algeria subiranno probabilmente precipitazioni ingenti e temperature di gran lunga inferiori rispetto alla norma. Nel corso della giornata di lunedì, l’aria fredda andrà via via ad affluire anche sui bacini occidentali del Mediterraneo. L’elevato scarto termico che andrà sviluppandosi permetterà probabilmente la formazione di un minimo depressionario nel Mare Nostrum. Al momento risulta assai difficile conoscere l’esatto collocamento del vortice ad esso associato, da cui poi dipenderanno gli effetti al suolo anche sulla nostra regione. Tutto ciò verrà fatto in sede previsionale nel prossimo weekend. Al momento l’ipotesi più accreditata vede la possibile formazione del sistema depressionario tra le Baleari e il Mar di Sardegna in successiva risalita verso il Mar Ligure martedì. Ovviamente, essendo una tendenza a 4-5 giorni, necessita di conferme o eventuali smentite. Quello che pare assodato è la profonda “ferita” che verrà inferta all’intero bacino del Mediterraneo occidentale, che difficilmente verrà “ricucita” in breve tempo. Non è da escludere, infatti, possano ripresentarsi condizioni assai perturbate anche nei giorni successivi per gran parte dell’Italia.