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CALDO INTENSO MA BREAK INSTABILE ALLE PORTE

L’anticiclone africano

Trascorsi Giugno e Luglio senza grossi picchi termici, seppur in un contesto di generale sopramedia, stiamo sperimentando una fase di caldo intenso che sta a mettendo a dura prova i soggetti più sensibili. Non si sono registrati record particolari ma le temperature sopra i +30° unite ad un umidità relativa che si è mantenuta per diversi giorni sopra il 60% hanno reso ancora più pesante la sopportazione di questa ondata di calore.

Il responsabile di questa situazione è l’anticiclone africano, anche se, i valori più folli si stanno registrando tra Portogallo e Spagna con punte prossime ai +50°. La situazione barica Europea è destinata però a cambiare entro la fine della prima decade del mese.

Arriva l’atlantico, primo break instabile

Un’importante ondulazione della corrente a getto inizierà a manifestarsi nei prossimi giorni in area atlantica creando i presupposti per una corposa discesa di aria fresca verso l’ovest del continente. Verrà quindi a strutturarsi un’intensa perturbazione che, nella seconda parte della prossima settimana, potrebbe interessare tutto il Nord Italia, con fenomeni temporaleschi anche rilevanti e annesso corposo calo termico.

Una nota di menzione va anche al mare che in questi giorni sta raggiungendo temperature davvero elevate. La boa di capo mele ha registrato una temperatura di +29°, molto al di sopra rispetto alle medie del periodo e non ci sarebbe da meravigliarsi se, prima del break instabile, questa soglia venisse ulteriormente superata.

La sola temperatura marina di per se significa poco ma se considerata in un contesto favorevole alla formazione di temporali diventa un fattore di rilevante importanza. L’energia termica presente in eccesso nelle acque del mar Mediterraneo, al primo passaggio instabile, verrà infatti convertita in energia meccanica ed elettrica per la produzione di temporali, rovesci e grandinate.

 

In conclusione, prima di poter beneficiare di un sensibile calo termico dovremo attendere ancora 4-5 giorni, dove l’afa non mollerà la presa soprattutto lungo i settori costieri.